E’ l’ospedale Monaldi di Napoli, che fa parte dell’azienda sanitaria delli Colli ma che ha una lunga tradizione di chirurgia del cuore, il primo nosocomio in Europa a impiantare un cuore bioartificiale totale Carmat Aeson, dopo la sperimentazione clinica. L’intervento a un paziente di 56 anni non candidabile a trapianto di cuore tradizionale.
Il dispositivo, a differenza del device Syncardia, che è totalmente meccanico, ha le valvole biologiche e funziona con piccoli motori elettrici che pompano il sangue nell’aorta o nell’arteria polmonare; inoltre, è progettato per autoregolare la gittata del flusso sanguigno grazie alla presenza di sensori e software.
«Il device – spiega Marisa De Feo, direttore della Uoc di Cardiochirurgia generale e direttore del dipartimento di Cardiochirurgia e dei Trapianti – permetterà di ripristinare la funzionalita’ polmonare necessaria per avviare l’iter per l’inserimento in lista trapianti dell’uomo. La gestione ottimale di questa procedura e’ stata possibile grazie a un lavoro multidisciplinare e alla cooperazione tra chi, nel nostro dipartimento, da anni, seleziona pazienti con appropriata indicazione a impianto di cuore artificiale totale e gli specialisti di Carmat che ci hanno seguito sia nella fase di training, avvenuta presso il laboratorio dell’ospedale Georges Pompidou di Parigi, che durante la delicata fase operatoria e perioperatoria». «Questa nuova tecnologia – aggiunge – è molto più silenziosa e di più agevole gestione nella fase post operatoria, e assicura ai pazienti una migliore qualità della vita». L’uomo è ricoverato in terapia intensiva cardiochirurgica, ed è costantemente monitorato, ma le sue condizioni sono stabili, con respiro spontaneo. Vista la delicatezza dell’intervento, la prognosi resta riservata.
lunedì, 19 Luglio 2021 - 09:07
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