Kabul, madri lanciano i figli oltre il filo spinato ai militari. Talebani a caccia dei giornalisti, ucciso parente di un cronista


Le urla delle donne aggrappate alla rete che separa la Kabul occupata dai talebani dalla pista dell’aeroporto divenuto unica speranza di fuga dall’orrore. Le urla delle donne che supplicano i militari, posti a presidio dell’aeroporto, di mettere in salvo i loro piccoli da un destino che tutti temono sarà macchiato di sangue, violenza e morte.

Dalla capitale afgana continuano ad arrivare video che raccontano la disperazione, il dolore e la paura di un popolo che dopo 20 anni si è svegliata con la rinascita dell’Emirato Islamico e i talebani che hanno cominciato ad andare casa per casa a caccia di chi ‘va punito’. In pochi spezzoni si vedono bimbi piccolissimi tirati su, dalla folla, dai militari: sono le madri, in un gesto d’amore infinito, a spingere i piccoli tra le braccia degli uomini dell’Esercito; sono le madri a scegliere di separarsi per sempre dai propri pargoli nella speranza di salvare almeno le loro vite, ché la sorte delle donne è avvolta da una nube nera.

Basti pensare a cosa è accaduto nelle ultime ore: Clarissa Ward, giornalista della Cnn inviata in Afghanistan, è stata aggredita da parte di alcuni talebani nelle strade di Kabul che le hanno intimato di coprirsi: «Copriti il volto, con te non parlo». La Cnn ha diffuso su Twitter un breve video che documenta i momenti concitati vissuti dall’inviata. Ward, accompagnata dal produttore e da un interprete, viene più volte avvicinata in modo minaccioso da miliziani. C’è chi le intima di coprirsi il volto e chi, come dice l’interprete visibilmente teso, non vuole parlare con lei.

E nero è il destino del popolo afgano, che cerca ancora di scappare come può. In Afghanistan i talebani stanno dando la caccia a un giornalista che lavora per Deutsche Welle (Dw). Non trovandolo se la sono presa coi suoi parenti: hanno sparato uccidendo un membro della sua famiglia e ferendone gravemente un altro. L’identità del giornalista in questione, che ora risiede in Germania, non è stata specificata. Diversi altri membri della sua famiglia sono riusciti a fuggire in extremis mentre i talebani andavano di porta in porta per cercarlo.

«L’omicidio ieri di un parente di uno dei nostri redattori da parte dei talebani e’ incredibilmente tragico e mostra il grande pericolo in cui si trovano tutti i nostri dipendenti e le loro famiglie in Afghanistan», ha commentato Peter Limbourg, direttore generale di Dw.

Intorno all’una di questa notte, all’aeroporto di Fiumicino, è atterrato il Boeing 767 del 31esimo stormo dell’Aeronautica militare italiana partito dal Kuwait, sosta intermedia da Kabul all’Italia. A bordo del velivolo, come comunicato in precedenza dalla Difesa, 194 passeggeri afgani evacuati. Si tratta del quarto volo arrivato in Italia nell’ambito del ponte aereo predisposto dalla Difesa.

Intanto sulla piattaforma GofundMe sono stati raccolti oltre 6 milioni di dollari in due giorni per consentire l’evacuazione d’urgenza di più di 300 civili afghani presentati come “obiettivi” dei talebani. «Le persone in questione sono dei bersagli di grande valore per i fondamentalisti e corrono il rischio di essere uccise dai talebani insieme ai loro famigliari», ha spiegato il creatore della pagina, Tommy Marcus, che dice di aver lavorato a fianco di organizzazioni umanitarie, di veterani e di militanti a Kabul.

venerdì, 20 Agosto 2021 - 08:26
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