Sono «illegittimi» i licenziamenti che la Whirlpool ha deciso per i lavoratori dello stabilimento di via Argine a Napoli. Lo ribadiscono i sindacati che ieri, dopo il rinvio di venerdì, hanno incontrato in videoconferenza i rappresentanti della multinazionale statunitense che nella fabbrica di Ponticelli produceva lavatrici.
Si è trattato dell’incontro di chiusura della fase sindacale della procedura di consultazione relativa ai licenziamenti collettivi che la società ha annunciato a luglio per i dipendenti dello stabilimento di Napoli; un incontro durante il quale le organizzazioni sindacali hanno ancora una volta ribadito la contrarietà alla scelta di procedere con il licenziamento, considerato «ingiustificato» sia «dal punto di vista della sostenibilità economica dell’azienda – si legge in una nota di Fim-Fiom e Uilm – che in questo momento continua a fatturare e a recuperare quote di mercato come non faceva da anni e assume e fa lavorare centinaia di interinali negli altri stabilimenti del gruppo, sia in merito alla violazione di accordi sottoscritti in sede ministeriale, che non hanno visto mai concretizzare gli impegni di investimenti sul sito partenopeo».
Il sindacato ha continuato a ribadire che «se l’azienda intende realmente, come dichiarato al tavolo, continuare una fase di interlocuzione deve attivare le 13 settimane a costo zero previste dall’avviso comune tra Governo, CgilCisl-Uil e Confindustria e non insistere nell’affermare di voler ricercare una soluzione negli ultimi 30 giorni di contrattazione previsti dalla 223/91 sui licenziamenti collettivi».
«Il Governo – continua la nota – aveva promesso una convocazione in tempi utili allo sblocco della procedura (comunque entro il mese di agosto) e di adottare un provvedimento legislativo urgente anti-delocalizzazioni, ma ad oggi né il primo né il secondo impegno è stato mantenuto». Per Fiom-Fiom-Uilm è «fondamentale ripartire dagli accordi sindacali».
Fiom, Fim e Uilm hanno poi annunciato che mercoledì mattina si riuniranno in assemblea con i lavoratori della Whirlpool per decidere tutte le iniziative a supporto della vertenza, sia in ambito locale che fuori dalla regione Campania, a partire dal coinvolgimento delle istituzioni locali, «che, in questa fase, devono supportare più di prima le istanze sindacali per evitare la conseguente drammatizzazione della vicenda a seguito dei licenziamenti».
«Richiediamo un coinvolgimento diretto del ministero del Lavoro, nella persona del ministro Orlando, e del ministero dello Sviluppo Economico nella persona del ministro Giorgetti, per i propri ambiti di competenza e l’attivazione della cabina di regia a Palazzo Chigi per la mancata attivazione delle 13 settimane Covid, come previsto dall’avviso comune sullo sbocco dei licenziamenti».
“Dopo più di due anni la vertenza deve trovare una soluzione all’altezza degli impegni sottoscritti e ribaditi più volte da tutti gli attori istituzionali».
martedì, 31 Agosto 2021 - 09:29
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