«Far ripartire il Comune di Napoli» ripartendo dalla «riorganizzazione della macchina comunale». Nella giornata in cui presenta il suo programma da candidato sindaco, Gaetano Manfredi parte dalla normalità. Nei primi cento giorni di mandato, in caso di elezione, dunque, si dovrà per prima cosa mettere benzina alla macchina comunale da troppo tempo spenta. Perché il Comune di Napoli, dice, «oggi è deserto. Oggi c’è il Palazzo ma con nulla dentro». Serve quindi riorganizzarlo, «accendere i motori e spendere i fondi», laddove per fondi intende soprattutto quelli legati al Recovery Plan, indicato da Manfredi come importante opportunità da non lasciarsi sfuggire.
La macchina del Comune, insiste, verrà fatta ripartire «con i dipendenti comunali che oggi spesso non sanno cosa fare, serve una profonda ripartenza». Per consentire la ripartenza efficiente di un motore che per troppo tempo è rimasto spento, Manfredi punterà su una «giunta di alto profilo», composta per metà da tecnici e per metà da politici.
Una presa di posizione aggressiva contro l’era De Magistris e contro il sindaco stesso, dunque, da parte del candidato sostenuto da Partito democratico e Movimento Cinque Stelle, che peraltro presenta il proprio programma elettorale nei giorni in cui il primo cittadino uscente decide di dare disponibilità ad accogliere i rifiuti provenienti da Roma. Mossa che ha generato non poche polemiche e che Manfredi commenta: «E’ una decisione che mi ha sorpreso – ha affermato – Decidere di fare una cosa che impegna l’amministrazione successiva, indipendentemente dal merito della questione, non mi è parsa una scelta efficace. Sulla gestione dei rifiuti vanno coinvolti i sindaci dei posti in cui si trovano gli impianti, solo con la loro condivisione riusciremo ad andare avanti nell’interesse di tutti». Quella dei rifiuti all’estero, aggiungo, è una consuetudine da interrompere. «I rifiuti possono essere una risorsa, Portare l’umido fuori costa moltissimo. Realizzare un biodigestore sarebbe ecologico e sostenibile».
Un capitolo centrale del programma di Manfredi è lo sviluppo. Quindi il lavoro. `«La città ha bisogno di crescita e lavoro – afferma, citando alcuni punti fermi: partire dal territorio e dalle sue potenzialità, come il porto a vocazione cantieristica, turistica e commerciale; turismo, creando un itinerario integrato che inglobi la città in un percorso che vada dalle isole al Vesuvio rendendo marginale l’attuale ‘mordi e fuggi’ e privilegiando il turismo di qualità; il Lungomare. In quest’ultimo caso Manfredi dà la propria visione: «Non mi piace troppo ora, pieno di tavolini e auto. Deve diventare un pezzo di progetto, non solo un simbolo. Occorre rivedere qualcosa».
Infine i trasporti: «Abbiamo molti binari e pochi treni – dichiara – bisogna riorganizzare il trasporto urbano e non avere soltanto bellissime stazioni della metro». In concreto, significa anche ultimare i lavori alla metro, utilizzare tutti i treni disponibili.
mercoledì, 1 Settembre 2021 - 09:19
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