Anche la Chiesa scende in campo sulla questione rifiuti a Napoli che sta infiammando il dibattito politico delle ultime settimane. «All’inquinamento dei nostri territori si aggiunge quella che posso solo definire la ‘folle’ dichiarazione del sindaco di Napoli che vuole accogliere i rifiuti di Roma», ha dichiarato il presidente della Conferenza episcopale campana, e vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, partecipando ad una veglia di preghiera per il creato organizzata nello stadio di rugby a Pomigliano d’Arco (in provincia di Napoli), alla quale ha preso parte anche il vescovo di Nola, monsignor Francesco Marino.
«Fortunatamente i sindaci sono insorti – ha aggiunto – e sicuramente non se ne farà nulla. Non trovo altra definizione, altro aggettivo per definire l’idea di De Magistris, se non ‘folle’. E’ una cosa che non sta né in cielo né in terra, in quanto è la sommatoria di questi fattori inquinanti che causa malattie e morte. Voglio dire a chi ci governa, a De Luca, di blindare i nostri territori. Serve una moratoria che sancisca che il territorio tra Napoli e Caserta non sopporta altri fattori inquinanti». Di Donna, infine, ha sottolineato di chiedere spesso «perché si infierisce su questi territori, ma non ho risposte».
«Alle nostre spalle sorgerà un ennesimo sito di compostaggio – ha concluso – che si aggiunge ad altri siti inquinanti che sorgeranno nella vicina Acerra. Perché infierire? Perché sempre noi? Mi viene il dubbio che ormai lo si ritenga un territorio condannato a morte, per il quale non c’è più nulla da fare».
giovedì, 2 Settembre 2021 - 08:00
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