Mentre la Circum si lascia alle spalle una delle giornate più buie sul fronte del trasporto pubblico, l’Eav scarica ogni responsabilità su parte del personale e parla di «improvviso rifiuto ad accettare turni straordinari, specie da parte dei macchinisti».
E’ «il terzo negli ultimi trenta giorni» accusa l’Ente Autonomo Volturno, che motiva così la disastrosa giornata registrata sulle proprie linee ferroviarie, in particolare alla Circumvesuviana, dove sono state cancellate 35 corse (inizialmente erano 39), solo nove delle quali sostituite con servizi bus. Un disastro, specie se si tiene conto che ieri è entrato in vigore il nuovo regime di orari sulle linee vesuviane, col quale «ci si era posto l’obiettivo – spiegano dai vertici Eav – di aumentare le corse giornaliere di circa il 30% e di ridurre i ritardi».
Il nuovo orario si è reso possibile grazie all’aumento del numero di treni disponibili: «Che, con i 67 di oggi, raggiunge il record almeno degli ultimi otto anni. Uno sforzo enorme: mai tanti treni disponibili per la circolazione».
Ma, come spiegano sempre dall’azienda, «la programmazione si basava anche sul numero del personale viaggiante disponibile e sul dato storico di accettare prestazioni di lavoro straordinario in una misura consistente (circa un quarto delle prestazioni). Dato statistico degli ultimi anni. Il nuovo programma di esercizio ed i turni sono stati concordati e firmati con tutte le sigle sindacali». E invece oggi «si è registrato un improvviso rifiuto di accettare la prestazione da parte di un significativo gruppo di lavoratori, in particolare della categoria dei macchinisti. Il terzo rifiuto improvviso negli ultimi trenta giorni. Tale rifiuto determina delle conseguenze nella regolarità del servizio (soppressioni di treni) e si presenta come una forma di protesta anomala, in quanto improvvisa e saltuaria ed in contrasto con la prassi normale sin qui accettata. La domanda è: si protesta per cosa? Perché improvvisamente non si vuole più fare lo straordinario che si è sempre fatto negli ultimi anni? Proprio oggi che abbiamo più treni e il Covid impone più corse?».
E così Eav annuncia che si vede costretta a riproporzionare il programma di esercizio giornaliero evitando il ricorso al lavoro straordinario. «Pertanto a partire da domani, 8 settembre, e per i prossimi dieci giorni, la linea Napoli-Poggiomarino viene sospesa e vengono eliminate alcune corse sulle altre linee negli orari di minor frequentazione. Verrà istituito un adeguato servizio automobilistico sostituivo sulla tratta Torre Annunziata-Poggiomarino e, per tale periodo, le fermate di Via Del Monte e Villa delle Ginestre verranno servite dai treni diretti della linea Napoli-Sorrento. Restano regolarmente attive tutte le altre linee vesuviane, in particolare la Napoli-Sorrento e la Napoli-Sarno, che normalmente consentono di raggiungere buona parte delle destinazioni sulla linea sospesa».
«Come è noto – concludono dall’Ente Autonomo Volturno – nonostante negli ultimi trenta mesi siano state perfezionate 560 assunzioni, il ricorso al lavoro straordinario è ancora in azienda necessario in maniera cospicua. In particolare le carenze si registrano nel comparto dei macchinisti, dove le domande di assunzione sono state molto poche e dove si sono assunti tutti coloro che hanno superato la selezione: non vi è nessuno in graduatoria, sono stati tutti assunti. E tra quelli assunti molti stanno ancora completando il periodo di formazione richiesto da Anfisa (durata 12 mesi). Presenteremo al socio un nuovo piano di assunzioni, in particolare per la figura di macchinista, per coprire le carenze e ridurre il ricorso al lavoro straordinario. Il tutto ovviamente compatibilmente alle risorse finanziarie disponibili».
Intanto sul pesante disservizio della giornata di oggi non sono mancate le contestazioni politiche: «Anche oggi l’Eav ha negato a pendolari e turisti la possibilità di usufruire di un trasporto su rotaia adeguato. E’ assurdo sopprimere 39 corse e cercare, come strategia, quella di provare a ridurre i disagi sopprimendo o depotenziando le fermate. Questi sono (dis)servizi da paese sottosviluppato», ha commentato l’avvocato Riccardo Guarino, presidente di Rinascimento partenopeo e candidato al consiglio comunale di Napoli come capolista di ‘Noi per l’Italia – Rinascimento partenopeo’ (a sostegno di Maresca).
«I pendolari sono penalizzati due volte: sono costretti ad aspettare anche ore per prendere un treno e non hanno la possibilità di viaggiare in maniera dignitosa benché paghino abbonamenti importanti per un servizio palesemente inadeguato», ha aggiunto ancora Guarino. Che punta l’indice contro la Regione Campania e il centrosinistra: «Nella narrazione del governatore De Luca l’Eav è sempre stata presentata come un piccolo miracolo della Regione. Ed è argomento che viene sfruttato per avvalorare la possibilità di creare un’agenzia unica regionale che si prenda in carico anche il fallimentare trasporto a Napoli attualmente in capo all’Anm. E’ evidente che il miracolo Eav è l’ennesima favola del centrosinistra, lo stesso che adesso vuole governare la città. Napoli merita di più, merita persone che non raccontano storie ma si rimboccano le maniche per fare funzionare le cose, a cominciare dai servizi pubblici», ha concluso Guarino.
Il consigliere regionale del M5S Gennaro Saiello boccia «quanto prevede il nuovo programma di esercizio della Circumvesuviana», spiegando che esso «è assolutamente inopportuno in relazione al fabbisogno quotidiano di chi utilizza il principale mezzo su ferro della Campania, sia per motivi di lavoro o studio sia per fini prettamente turistici». «Le stazioni depotenziate o chiuse – ha aggiunto Saiello – sono prevalentemente in zone periferiche, in barba a tutti i progetti regionali di recupero delle periferie. Da anni – afferma ancora Saiello – invochiamo un cambio di rotta nella gestione di quella che da anni gli ultimi rapporti Pendolaria descrivono, numeri alla mano, come il peggior servizio di trasporto pubblico d’Italia. Nei prossimi giorni chiederò di incontrare il management di Eav, la giunta regionale e funzionari del settore Trasporti, per definire, assieme alle associazioni che in Campania si battono per i diritti dei pendolari, una nuova pianificazione».
martedì, 7 Settembre 2021 - 20:47
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