«La sentenza in primo grado che condanna Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, a 13 anni e 2 mesi interroga il nostro senso di giustizia. Da giuristi e giuriste, e studiosi e studiose del diritto e delle istituzioni, attendiamo, prima di ogni valutazione nel merito, di leggere le motivazioni della sentenza e con fiducia pensiamo ai successivi gradi di giudizio come a momenti in cui maggiore chiarezza potrà essere fatta». Lo si legge in una nota di solidarietà all’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, condannato a 13 anni e due mesi dal Tribunale di Locri, firmata da 195 docenti di discipline giuridiche degli atenei italiani e anche stranieri. I docenti parlano di «accanimento» nei confronti di Lucano e anche di un clima di ostilità verso chi «appartiene al mondo che esprime fattivamente solidarietà alle persone migranti».
«Non possiamo esimerci dal sottolineare come il Tribunale di Locri abbia ritenuto, per i reati di associazione, truffa sulle erogazioni pubbliche e di peculato, ai cui singoli episodi è stata riconosciuta la continuazione – continua la nota – di applicare una pena estremamente elevata, a fronte di uno stimato danno erariale di meno di 800.000 euro di cui è stato comunque imposto il risarcimento».
«La sentenza irroga di conseguenza un ammontare complessivo di pena che raramente è stato disposto per reati analoghi anche in procedimenti in cui il vantaggio ingiusto era ben più consistente e rivolto a finalità ben più individualistiche di quelle attribuite a Mimmo Lucano – dicono i docenti – Basti pensare alle condanne inflitte, nell’ambito del cosiddetto processo “Mafia capitale”, poi diventato “Mondo di mezzo”, a Salvatore Buzzi e Massimo Carminati, che pur relative a sedici episodi corruttivi, sette di turbativa d’asta, uno di traffico di influenze illecite e uno di trasferimento fraudolento di valori, sono state di gravità inferiore a quella stabilita per l’ex sindaco di Riace».
«Questo lascia spazio a dubbi, stupore, e al timore legittimo di un accanimento verso un uomo e una vicenda divenuti simbolo di una visione dell’accoglienza in Italia mirata alla costruzione di percorsi inclusivi effettivi e non alla burocratica osservanza dei protocolli ministeriali».
«Ci meraviglia, in particolare, il fatto che il collegio non abbia ritenuto di applicare alcuna attenuante. Dichiariamo la nostra preoccupazione per un clima di ostilità che si respira, a volte anche nelle aule giudiziarie, nei confronti di chi, a vario titolo e in vari contesti, appartiene al mondo che esprime fattivamente solidarietà alle persone migranti, e la volontà di monitorare con tutti gli strumenti a nostra disposizione le fasi successive del procedimento aperto nei confronti di Mimmo Lucano», concludono i docenti di diritto. Tra i firmatari spiccano i nomi della docente Alessandra Sciurba, che due anni fa andò sulla nave Alex di Mediterranea Saving Humans, in soccorso di centinaia di migranti, ma anche alcuni docenti italiani che insegnando all’estero, come Teresa Degenhardt della Queen’s University Belfast, Alessandro De Giorgi della San Jose State University, Elisa Marchi, Università dell’Arizona.
lunedì, 4 Ottobre 2021 - 15:25
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