La terza sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli ha ridotto a sei anni la pena inflitta a Giuseppe Varriale, l’uomo accusato della morte della ex fidanzata avvenuta nella notte tra il 7 e l’8 settembre del 2017. Alessandra Madonna, che nella vita era una ballerina, morì all’ospedale San Giuliano di Giugliano a seguito delle ferite riportate dopo essersi aggrappata alla vettura dell’uomo. Varriale era accusato di omicidio preterintenzionale, la pena passa da otto anni e due mesi a sei anni di reclusione.
La sentenza di secondo grado con la quale il 15 luglio 2019 l’imputato, difeso dagli avvocati Raffaele Chiummariello e Nicola Pomponio, venne condannato a 8 anni e 2 mesi, è stata annullata lo scorso 17 febbraio dalla prima sezione Corte di Cassazione. I giudici della Suprema Corte, dopo avere rigettato il ricorso presentato dal sostituto procuratore generale di Napoli (che chiese 20 anni), ed escluso l’omicidio volontario, rimandarono il processo a un’altra sezione di Corte di Assise di Appello.
Quella tragica notte di settembre Varriale, dopo l’ennesimo litigio con la ex , salì in macchina e andò via accelerando bruscamente ma Alessandra, nel frattempo, si era aggrappata alla sua vettura nell’estremo tentativo di fermarlo. Cadde violentemente a terra, dopo essere stata trascinata, riportando le gravi lesioni che ne causarono il decesso, alcune ore dopo, in ospedale. Varriale, in primo grado, venne condannato a 4 anni e 8 mesi per omicidio stradale
mercoledì, 13 Ottobre 2021 - 08:38
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