Due neonati morti di virus sinciziale, le procure aprono un’inchiesta. Il primario del San Leonardo: «C’è un’epidemia»

Un neonato

Un bimbo di 5 mesi deceduto all’ospedale San Leonardo a Castellammare di Stabia (in provincia di Napoli), un altro di 11 mesi morto all’ospedale Sant’Andrea della Spezia. Il virus sinciziale dilania due famiglie e i medici suonano il campanello d’allarme.

«Siamo purtroppo in presenza di una epidemia di bronchioliti, insufficienza respiratoria che colpisce i bambini molto piccoli e delle quali il virus sinciziale è il peggiore, il più pericoloso, che impegna maggiormente per le cure ma che rappresenta per i bambini un grave rischio, fino a poter determinare un esito infausto», spiega il dottor Luigi Tarallo, primario del reparto di Pediatria dell’ospedale stabiese San Leonardo. Qui nella giornata di ieri è deceduto il piccolo Giuseppe, giunto in ospedale il 6 novembre con una una grave dispnea e gravi problemi respiratori. «La malattia ha avuto una evoluzione rapida negativa e si stava preparando il suo trasferimento all’ospedale Santobono, con un’anestesista come accompagnatore. E’ stato intubato, ma non ha retto alla manovra di intubazione. E’ morto subito dopo», hanno spiegato dalla Direzione Sanitaria dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. Giuseppe era il secondo figlio di una coppia molto giovane originaria di Pimonte, Monti Lattari. Era l’unico, vista la sua età, ricoverato in Pediatria. La procura della Repubblica di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta: la cartella clinica è stata sequestrata ed è stata disposta l’autopsia.

Inchiesta aperta anche a La Spezia, dove è deceduto un bimbo di 11 mesi: lil bimbo è morto all’ospedale Sant’Andrea per un arresto cardiocircolatorio dovuto, secondo una prima ipotesi diagnostica, a un’insufficienza respiratoria acuta sostenuta da un’infezione da virus respiratorio sinciziale.
I genitori avevano portato il piccolo all’ospedale perché il figlio presentava da circa 24 ore una tosse persistente con progressivo aggravamento. Dopo essere stato sottoposto a triage e a tampone antigenico, risultato negativo, il bimbo è stato inviato al Pronto Soccorso pediatrico dove gli specialisti ne hanno disposto il ricovero. La situazione del bimbo si è rapidamente aggravata tanto da richiedere l’intervento del rianimatore per effettuare un trasferimento protetto all’ospedale Gaslini di Genova ma a causa della grave instabilità clinica subentrata, l’opzione è stata scartata ed è stata l’equipe di trasporto della Terapia Intensiva del Gaslini ad intervenire al Sant’Andrea. Vani sono stati i ripetuti tentativi, protrattisi per oltre un’ora e mezzo, di rianimare il bimbo.

La diffusione del virus sinciziale ha fatto scattare l’allarme da parte dei medici. «Lo scorso anno – spiega il primario Tarallo – non abbiamo avuto nemmeno un ricovero per questa patologia che solitamente si presenta nei mesi freddi di ogni anno. Quest’anno, invece, forse per l’improvvisa apertura e l’eccesso di frequentazioni tra le persone, stiamo contando molti ricoveri persino in questo periodo ancora caldo dell’anno, quindi il fenomeno è anomalo». Ai genitori, il dottor Tarallo raccomanda di evitare che i bimbi troppo piccoli, al di sotto dell’anno di età, «passino dalle braccia di un parente all’altro, evitare tanti baci di zii e amici, evitare fumo passivo per i bambini che vanno tenuti al riparo da rischi di contagio, in quanto questo virus si trasmette anche agli adulti, che ne diventano portatori talvolta asintomatici o manifestando solo un lieve raffreddore». Il dottor Tarallo afferma con rammarico che «purtroppo le nostre raccomandazioni restano inascoltate». A maggior rischio sono i bambini nati prematuri o fragili per pregresse patologie.

martedì, 9 Novembre 2021 - 21:15
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