Non si ferma l’inchiesta sulla morte della piccola Ginevra (il nome è di fantasia), avvenuta nella notte tra il 20 e il 21 ottobre del 2020 a Bologna. La procura ha già chiesto il processo per quattro medici dell’ospedale Sant’Orsola contestando loro il reato di omicidio colposo: sotto accusa ci sono due pediatre, un radiologo e un chirurgo.
E adesso i riflettori della magistratura si accendono su altri sei camici bianchi, tra medici e infermieri, ai quali vengono contestati – a vario titolo – i reati di favoreggiamento, falso e omessa denuncia, in relazione alla condotta di quattro medici attualmente in udienza preliminare per omicidio colposo. Ai nuovi sei indagati il pm Marco Imperato contesta di avere ostacolato le indagini con dichiarazioni non veritiere o non segnalato prontamente l’episodio all’autorità giudiziaria. Tra questi c’è anche uno dei quattro medici imputati nel primo fascicolo, che qui risponde di falso. Gli indagati sono stati raggiunti da un avviso di conclusione delle indagini preliminari, atto che anticipa l’intenzione della procura di chiedere il rinvio a giudizio. I sei sono difesi dagli avvocati Sabrina Di Giampietro, Aldo Savoi Colombis, Gino Bottiglioni e Guido Magnisi.
Proprio l’avvocato Magnisi ha anticipato che chiederà «un incidente probatorio, per valutare se le cose potevano essere fatte in maniera diversa. Noi rispondiamo di omessa denuncia, in relazione peraltro a un reato che deve essere dimostrato. Uno dei miei assistiti disse alla madre che poteva essere fatto un riscontro autoptico e lei rispose che aveva già presentato denuncia. I miei assistiti sono totalmente estranei alla vicenda medica che riguarda la bimba e le relative cure. Alla luce della documentazione clinica e infermieristica non si era certo in presenza di un ‘evento sentinella’».
Quanto all’imputazione madre, quella di omicidio colposo, si è già nella fase dell’udienza preliminare. Secondo la procura i quattro medici sotto accusa non avrebbero – a seconda dei ruoli – diagnosticato un’occlusione intestinale e non avrebbero vigilato sullo stato di salute della piccola che aveva 4 anni e mezzo. Queste omissioni avrebbero portato a una sottovalutazione delle condizioni della paziente e poi al decesso. La bimba, come riferito dalla madre, aveva iniziato a stare male la mattina del 19 ottobre: dall’asilo contattarono la donna dicendo che la bimba stava male. La mamma portò subito la piccola in ospedale, dal momento che sei prima era stata sottoposta a un intervento all’addome e temeva che le cose potessero essere collegate. Qui una pediatra e un radiologo, ha aggiunto la donna, conclusero la visita con una diagnosi di gastroenterite, rispondendo le dimissioni della bimba. Ma il giorno dopo Ginevra tornò in ospedale perché stava male. Il tragico epilogo nella notte tra il 20 e il 21 ottobre. «Io continuavo a dire che non era gastroenterite ma nessuna mi ha ascoltata», ha raccontato a suo tempo la mamma di Ginevra. I genitori della bimba sono rappresentati dagli avvocati Giovanni Sacchi Morsiani e Simone Sabattini.
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sabato, 13 Novembre 2021 - 20:13
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