Concorsi truccati nella Penitenziaria e nelle Forze Armate, 14 misure cautelari: scoperti nuovi episodi

Procura Napoli

L’inchiesta sul concorso truccato nella Polizia Penitenziaria che nel luglio scorso è sfociata in 5 arresti porta alla luce nuovi episodi di corruzioni finalizzati al superamento dei test e da il là ad altre misure cautelari.

Questa mattina sono state eseguite 14 provvedimenti, spiccati dal giudice per le indagini preliminari, per il reato di corruzione. Tra i destinatari della misura anzitutto figurano due agenti della Penitenziaria, Errico Spena e Maurizio Russo, che erano le figure centrali della prima tranche dell’inchiesta e che furono arrestati a luglio: i due, nello specifico, vennero arrestati in flagranza perché sorpresi, all’interno degli uffici di organizzazione sindacale, mentre ricevevano la somma di 8mila euro, compenso necessario per l’alterazione del concorso.

Le successive indagini hanno consentito alla procura di scoprire «una estesa ramificazione dei contatti correttivi e delle complicità rilevanti per l’illecito condizionamento delle procedure concorsuali». In particolare gli inquirenti hanno evidenziato condotte corruttive anche per i concorsi per il reclutamento anche nei corpi di carabinieri, esercito e aeronautica militare.

I provvedimenti cautelari eseguiti questa mattina hanno riguardato anche Aniello Aversano, assistente capo Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere; Gennaro Fatone, vigile urbano a Caivano, nel Napoletano; Giorgio Spina, caporal maggiore dell’Esercito in servizio presso la caserma di Maddaloni. Tutti sono stati posti ai domiciliari. Secondo l’impostazione accusatoria, questi indagati avrebbero «svolto la funzione di intermediari dei rapporti corruttivi finalizzati all’indebito superamento delle prove concorsuali».

mercoledì, 17 Novembre 2021 - 10:09
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