Morte di Paolo Calissano, la procura a lavoro sul cellulare dell’attore

Paolo Calissano
Paolo Calissano

Ricostruire le ultime ore di vita di Paolo Calissano, l’attore che raggiunse l’apice del successo nei primi anni del Duemila per poi scomparire dal piccolo schermo a causa di problemi con la droga che ne provocarono anche l’arresto. L’obiettio della procura della Repubblica di Roma è capire se la morte di Calissano sia il frutto di una scelta suicida oppure no: la pista del decesso come conseguenza di un mix di farmaci resta quella più accredita. Ma, per fini investigativi, si procede per omicidio colposo. Così facendo la procura ha potuto disporre l’autopsia e procedere al sequestro del telefono cellulare dell’attore genovese allo scopo di verificare i suoi ultimi contatti.

Il decesso
Paolo Calissano, 54 anni, è stato trovato senza vita, la sera del 30 dicembre, nel suo appartamento nel quartiere Monte Mario a Roma. A scoprire il corpo è stato Fabiola Palese, l’ex fidanzato di Calissano: i due avevano avuto una lunga relazione, dal 2013 al 2019, ed erano rimasti in contatto. La donna aveva infatti le chiavi di casa di Calissano e quella sera era andata da lui non avendolo sentito per diverse ore. Di qui la tragica scoperta: Calissano era steso sul letto, già morto.

La carriera, il successo, l’arresto e l’oblio
Figlio di un ufficiale dell’areonautica poi divenuto imprenditore e di una nobile, Paolo Calissano aveva scelto inseguito la carriera cinematografica. Dopo avere mosso i primi passi come modello, prese lezioni di recitazione presso la School of Arts dell’Università di Boston. Era il 1990. Tre anni più tardi gli si aprirono le porte del cinema (partecipò a Venerdì Nero, a ‘Cucciolo’ e ‘Quello che le ragazze non dicono’) e poi quelle del piccolo schermo. Erano gli anni della prima grande serialità e Calissano ebbe grande successo: La Dottoressa Già, Linda e il Brigadiere, Vivere, Vento di Ponente e Per Amore furono i ‘titoli’ delle soap cui prese parte. Nel mezzo le ospitate a Buona Domenica, le copertine delle riviste patinate.

Calissano era sulla cresta dell’onda, ma nel 2005 rimase travolto da una burrasca: fu arrestato per la morte per overdose di una ballerina brasiliana, Ana Lucia Bandeira Bezerra, nella sua casa di Genova e patteggiò la condanna a quattro anni, scontandola nella comunità di recupero per tossicodipendenti ‘Fermata d’autobus di Trofarello (Torino). Ottenne l’indulto e due anni dopo provò a rimettersi in gioco. Nel 2007 tornò a recitare al Brancaccio di Roma nel musical A un passo dal sogno. Ma l’anno dopo fu ricoverato a Genova dopo un malessere e trovato positivo alla cocaina. Nel 2018 la sua ultima apparizione in tv, nella fiction di Rai1 Non dirlo al mio capo 2. Per via dei suoi problemi con la droga, Calissano non era più riuscito a rientrare nel mondo dello spettacolo, cadendo così in depressione.

Fragile, sensibile, tormentato: così lo ricordano gli amici sui social. Barbara D’Urso, che con lui aveva recitato nella Dottoressa Gio’, scrive: «Ciao Paolo… Abbiamo lavorato tanti mesi insieme… Poi le tue fragilità hanno preso il sopravvento e ti sei perso… Nei miei ricordi sei il ragazzone gentile che sul set aveva sempre un sorriso per tutti». Valeria Fabrizi parla di “grande dolore”: «Non doveva succedere!!! E’ stato allontanato dal nostro mondo artistico e la coscienza di molti dovrebbe riflettere ….perché!!! Ho lavorato con lui e meritava stima, era un ragazzo educatissimo buono e gentile! Ho cercato di aiutarlo perché ha scritto sceneggiature importanti ma evidentemente rimaste sulla scrivania di ‘persone distratte’!!». «Ciao Paolo, eri una persona sensibile e fragile, troppo per un mondo cosi’ spietato! Mani giunte» twitta Stefania Orlando. Ivana Spagna pubblica un video in cui cantano e suonano assieme: «Sei rimasto sempre nel mio cuore. Forse troppo sensibile per resistere in questo mondo!».

martedì, 4 Gennaio 2022 - 11:45
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