Sarà operato. Contro la decisione dei suoi stessi genitori, che avevano posto una condizione senza precedenti: il sangue necessario alla trasfusione sarebbe dovuto arrivare solo da non vaccinati al Covid-19. Laddove, invece, il sangue fosse arrivato da persone vaccinate, i genitori avevano messo il veto all’intervento. Nella tarda mattinata di oggi il giudice tutelare di Modena ha accolto il ricorso presentato dall’ufficio legale del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, nominando il direttore generale dell’azienda ospedaliera, Chiara Gibertoni, curatore speciale del bambino relativamente a questa vicenda. La famiglia, assistita dall’avvocato Ugo Bertaglia, valuta se fare ricorso.
La storia si è svolta nel giro di pochi giorni. Al Sant’Orsola è ricoverato un bimbo che deve subire un delicato intervento chirurgico al cuore. Ma i genitori, del Modenese, sono ‘no vax’ e addirittura rifiutano trasfusioni di sangue da donatori vaccinati contro il Covid-19. Pretendono che il sangue arrivi solo da non vaccinati. Il Sant’Orsola, in accordo col centro trasfusionale, si oppone perché le donazioni di sangue devono seguire protocolli di legge molto rigidi e molto precisi. Proprio per garantire sicurezza. La famiglia a quel punto si rivolge agli avvocati e il caso finisce dinanzi al giudice. Si arriva così alla decisione di oggi. L’avvocato ha spiegato che i suoi assistiti non hanno «mai negato il consenso all’intervento e lo hanno ribadito al giudice» che li ha sentiti ieri in udienza. Ma hanno chiesto «per motivi di carattere religioso» che il sangue della trasfusione venisse da soggetti non vaccinati.
Sulla vicenda intanto pende anche il ricorso della Procura per i minorenni che si è attivata con il tribunale minorile, con un provvedimento che chiede di valutare anche un’eventuale limitazione della responsabilità genitoriale.
«Non esistono evidenze scientifiche secondo cui il sangue dei donatori vaccinati contro il Covid non sia sicuro e affidabile», ha detto in un video sui social il presidente di Avis Gianpietro Briola stigmatizzando le fake news che circolano sull’argomento e annunciando che Avis depositerà denunce alle autorità giudiziarie poiché «minano non solo la reputazione dell’Associazione ma quella di tutto il sistema sanitario e della comunità scientifica italiana e internazionale».
«Le notizie arrivate da Bologna – ha detto ancora – rappresentano il triste epilogo della disinformazione e del pregiudizio».
martedì, 8 Febbraio 2022 - 19:44
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