«Siamo in piena pandemia economica, i cinque-sette miliardi di cui si parla all’interno del Governo per rispondere al caro-bollette non risolveranno la crisi delle piccole imprese – alberghi, ristoranti, bar, pizzerie, pub e cocktail bar – del comparto Horeca».
Paolo Bianchini, presidente dell’associazione di categoria Mio Italia, Movimento Imprese Ospitalità è preoccupato. La mazzata del ‘caro bollette’ determinato dagli aumenti del costo dell’energia rischia di avere effetti devastanti su un settore già piegato dalla crisi Covid-19. A suo avviso le indiscrezioni sulla ‘manovra’ che il Governo pensa di varare per tamponare questa nuova emergenza economica non sono di buon auspicio: le somme che si pensa di stanziare, a dire di Bianchini, sono troppo basse per sortire dei veri effetti.
«Il Centro studi di Mio Italia ha stimato la necessità di mettere in campo almeno trenta miliardi di euro – spiega – Trenta miliardi rappresentano la corretta cifra per calmierare le bollette, aumentate pure del 500 per cento, a fronte di incassi diminuiti del 55 per cento e in continua discesa, ma anche per mettere in campo gli strumenti di sostegno – prolungamento delle moratorie sui prestiti, reintroduzione del credito d’imposta sugli affitti, nuovi indennizzi a fondo perduto, Iva al 5 per cento, Cassa integrazione in deroga – necessari a evitare la desertificazione del comparto Horeca».
In difficoltà non è solo il settore dell’ospitalità. Anche per le famiglie il ‘caro bollette’ avrà un’incidenza notevole. E il peso maggiore sarà sentito da quei nuclei familiari dove si lavora in smartworking e dunque vi è un consumo di energia elettrica maggiore, per di più a carico del lavoratore. Lo spaccato è toccato da Selectra, servizio gratuito che confronta le offerte di luce, gas e internet.
Secondo l’analisi sui costi dello smart working per gli italiani, chi lavora da casa full time e si affida ancora al Servizio di Maggior Tutela a febbraio 2022 spenderà 57 euro in più nella bolletta mensile luce (+230%, per un totale di 102 euro), e 159 euro in più per la bolletta del gas (+220%, per un totale di 290 euro) rispetto a febbraio 2021. Lo smart worker full time che è invece passato al Mercato Libero pagherà sempre di più rispetto all’anno scorso, ma riuscirà a risparmiare a febbraio 2022, rispetto al Tutelato, 45,5 euro sulla bolletta della luce e 32 euro su quella del gas. Rispetto a chi è rientrato in ufficio full time – e che quindi ha un consumo di luce e gas ridimensionato – un lavoratore in smart working nel Servizio di Maggior Tutela a febbraio 2022 spenderà 17 euro in più per la luce e 39 euro in più per il gas.
Sul Mercato Libero, invece, si parla di 10 euro in più per la luce e 32,5 euro per il gas per il lavoratore da remoto rispetto a chi va in ufficio. Se prima della pandemia appena l’11% degli occupati lavorava da remoto, nel 2021 i lavoratori agili sono saliti al 32,5%. Una modalità che nel complesso piace ai lavoratori (55%) ma il 60% lamenta proprio problemi legati all’aumento dei costi delle utenze domestiche. Una problematica che si fa ancora più forte in questo primo trimestre 2022, osserva Selectra.
Per il Mercato Libero la crescita delle proposte commerciali da parte dei fornitori dovrebbe essere più moderata: secondo le stime di Selectra, nelle prossime settimane la media delle offerte rimarrà più bassa della tariffa del Mercato Tutelato, sia per la luce che per il gas, dando agli utenti la possibilità di risparmiare oltre 700 euro in bolletta nei prossimi 12 mesi. Nel mercato di Maggior Tutela il prezzo viene infatti stabilito dall’Autorità e cambia ogni tre mesi invece nel Mercato Libero il fornitore può stabilire il suo prezzo che può essere fisso per uno o due anni.
martedì, 15 Febbraio 2022 - 05:33
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