La camorra nelle istituzioni, sciolto il Consiglio comunale di Castellammare di Stabia | Le reazioni

Il sindaco di Castellammare di Stabia Gaetano Cimmino

Sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata nella cosa pubblica. La decisione del Ministero dell’Interno si abbatte come una mannaia sul Comune di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. E’ l’epilogo del lavoro di indagine della commissione d’accesso, insediatasi nella primavera dello scorso anno a seguito delle diverse sollecitazioni provenienti da diversi parlamentari. La verifica era stata chiesta alla luce di diverse inchiesta sulla camorra locale ed in particolare su quella che ha gettato luce sui rapporti tra pezzi di criminalità organizzata e il noto imprenditore Adolfo Greco, il quale a sua volta coltivava rapporti che contano con pezzi delle istituzioni.

Con lo scioglimento disposto dal Viminale va a casa la squadra di governo guidata da Gaetano Cimmino, di centrodestra, che a suo tempo è stato sostenuto anche dai Greco.

«Lo scioglimento del Comune di Castellammare per infiltrazioni camorristiche rappresenta una pagina buia per l’intera comunità che vede calare l’onta di un’infamia per la prima volta nella sua storia», commenta il deputato stabiese di Italia Viva, Catello Vitiello. «Del resto – sottolinea – come raccontano le cronache giudiziarie di questi anni (nei quali per due volte sono stati assassinati altrettanti consiglieri comunali) il peso della criminalità organizzata sulla vita pubblica è stato forte ed evidente».

Vitiello chiede quindi che rispetto alla «gestione dei fondi del Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza, si assicurino sin da subito modi e forme per non penalizzare ulteriormente le prospettive di crescita e di valorizzazione del territorio, attraverso la presentazione di progetti che avranno ricadute importanti sul territorio stabiese e su quello dell’area circostante». Per Peppe Giordano, segretario Pd Castellammare, e Marco Sarracino, segretario metropolitano dei dem di Napoli lo scioglimento era «una decisione inevitabile».

«Il Pd in questi anni ha sempre chiesto che emergesse la verità, sottolineando in tutte le sedi la necessità di una maggiore trasparenza da parte dell’ex amministrazione comunale, denunciando più volte la possibilità di numerosi intrecci tra il malaffare, una certa imprenditoria con rapporti opachi e una parte della classe politica. Da oggi si apre una nuova stagione, nella quale siamo in campo assieme alle migliori forze della città per riaccendere la speranza in un territorio che vive numerose difficoltà ma che anche ricco di tantissime opportunità», hanno scritto in una nota.

Parla di «giorno buio» il consigliere regionale campano del Movimento 5 Stelle Luigi Cirillo. «Sono rammaricato per quanto sta accadendo alla mia terra, ma al contempo sono pronto a dare il mio contributo perché questa pagina sia ben presto un brutto ricordo – aggiunge – Va creato un percorso di collaborazione istituzionale con i commissari che saranno a chiamati a guidare la città in questa fase, sostenendo il lavoro che sono chiamati a svolgere e individuando con loro le priorità da affrontare. Al contempo – prosegue Cirillo – rivolgo il mio appello alle forze politiche sane del fronte progressista, affinché fin da ora si lavori a un progetto serio e condiviso, in linea con quel modello Napoli che ha portato alla nascita dell’amministrazione Manfredi. C’è una comunità che invoca riscatto. Questa città non è solo quella descritta nelle ordinanze dei magistrati – conclude – ma è soprattutto una terra che vanta realtà positive, con le quali abbiamo il dovere di impegnarci per restituire dignità e futuro a un territorio dalle potenzialità enormi».

giovedì, 24 Febbraio 2022 - 17:31
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