Riforme della magistratura, piovono bordate dal convegno di Unicost. Non importa se siano già in vigore, da anni, o galleggino nel limbo delle proposte. O sarebbe meglio dire “minacce”, nella visione di varie anime dell’Anm, presenti al simposio. Lo sfondo per la stroncatura è il convegno nazionale a Napoli, in memoria dell’ex giudice e presidente della Corte costituzionale Alessandro Criscuolo. Titolo dell’incontro (tenutosi ieri, sabato 2 aprile): “Nomofilachia e indipendenza delle procure alla prova dei tempi”, ospitato dall’austera Biblioteca “Alfredo De Marsico” di Castel Capuano.
«Le riforme più recenti nascondono il rischio di un ritorno alla figura di giudice burocrate, di uno strisciante conformismo della magistratura ad altre sfere, a detrimento – sferza Rossella Marro, presidente di Unicost -. Occorre recuperare la dimensione collettiva, il valore dei corpi intermedi, per non perdere le conquiste che magistrati come Alessandro Criscuolo hanno faticosamente raggiunto».
Tra gli esempi di riforme pericolose, si citano quella dell’ordinamento giudiziario del 2006, la proposta di «pagelle dei magistrati», «la modifica dell’articolo 2 della legge sulle guarentigie», che «mina il principio costituzionale del principio di inamovibilità». E poi ancora: «La proposta di revisione costituzionale per l’introduzione di un’Alta Corte con competenza in materia disciplinare», tale da minare «principi che non sono a tutela dei magistrati, ma dei cittadini e della democrazia».
Marro sottolinea: «L’efficacia dell’azione è importante, la deriva efficientista può essere un rischio, perché il magistrato burocrate è in contrasto con i principi costituzionali, e come Unicost lo abbiamo puù volte denunciato». Lo spettro del “magistrato burocrate” viene evocato pure da Giuseppe Santalucia, presidente dell’Anm in quota Area.
«Noi abbiamo bisogno di buone riforme – spiega – e non di riforme per il solo fatto che si riformi. Il tentativo da parte di qualcuno di approfittare di una situazione di necessità di riforme, anche per la crisi di credibilità che ha investito l’ordine giudiziario, può essere l’occasione per cercare di riproporre schemi organizzativi appartenenti al passato, con una forte gerarchizzazione e una spinta all’impiegatizzazione del ruolo del giudice».
Carmelo Celentano, consigliere togato del Csm per Unicost, riflette: «Il tema odierno è molto difficile e il legislatore troppo spesso dimentica quale sia la funzione della Corte di Cassazione. La Suprema Corte sempre più nel tempo da giudice della cassazione, sul modello francese, ha assunto il ruolo di giudice del precedente, dell’errore del giudice di merito e, spesso, di giudice dell’errore di merito».
Tra gli intervenuti, anche l’avvocato Patrizia Intonti, presidente della Biblioteca Castel Capuano; Antonio Pepe, presidente di sezione penale del Tribunale di Napoli; Ilaria Pagni, professoressa di Diritto Processuale Civile dell’Università di Firenze; Fabrizio Amendola e Francesco Terrusi, consiglieri della Corte di Cassazione.
A ricordare la figura di Criscuolo – scomparso nel 2020 – la figlia Ilaria, avvocato e componente del Consiglio giudiziario di Napoli: «Unicost è stata la famiglia di mio padre e sarebbe contento di questo convegno dedicato a lui».
Oggi la corrente di centro dell’Anm celebrerà la sua assemblea nazionale, al Multisala Modernissimo del capoluogo partenopeo. Tra i punti all’ordine del giorno Sistema elettorale del Csm, criteri di individuazione dei candidati e primarie.
domenica, 3 Aprile 2022 - 10:07
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