Due comuni confinanti, dove «le dinamiche criminali» sono «speculari». L’ultima relazione della Dia (primo semestre 2021), per San Giorgio a Cremano e Portici, delinea questo scenario camorristico. Un quadro di nette analogie, insomma. Su di esso, si proietta l’ombra dei due cartelli di camorra del capoluogo: clan Mazzarella e Alleanza di Secondigliano.
«Nel Comune di San Giorgio a Cremano coesisterebbero due gruppi criminali – scrivono gli analisti della Dia – segnatamente il clan autoctono degli Attanasio-Troia ed il clan Mazzarella». La relazione, infatti, colloca il clan Troia tra le «organizzazioni riconducibili all’Alleanza di Secondigliano».
Ebbene, a San Giorgio, «con l’arresto dei maggiori esponenti dei Troia il clan Mazzarella avrebbe assunto dapprima da solo e successivamente con la collaborazione del gruppo D’Amico/Luongo il controllo delle attività illecite estendendo la propria operatività fino a Portici e contrapponendosi ai Vollaro che aderiscono all’Alleanza di Secondigliano». La Dia, peraltro, si sofferma anche sui Luongo.
«Il forte legame di questo gruppo con il clan Mazzarella-D’Amico, di cui rappresenta una proiezione nel territorio di San Giorgio a Cremano – specifica la relazione-, era emerso sia nell’indagine relativa all’omicidio del cognato del capoclan Rinaldi, consumato il 9 aprile 2019, sia nell’operazione dei Carabinieri del 22 gennaio 2020 nei confronti di 34 soggetti appartenenti ai clan D’Amico e Luongo, attivi nel territorio dei comuni di San Giorgio a Cremano e di Portici».
Dunque Portici, appunto. La città «laddove l’egemonia del clan Vollaro, nonostante la recente scarcerazione di un elemento apicale – chiarisce la Direzione investigativa antimafia-, sarebbe stata fortemente ridimensionata dalla presenza, anche a Portici, degli affiliati al clan Mazzarella». Almeno, stando alle risultanze investigative di un anno fa.
sabato, 9 Aprile 2022 - 20:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA