Sarebbero “vestiti su misura”, quei concorsi universitari, secondo la Procura di Genova. Il capoluogo ligure è l’ultima ribalta delle Cattedropoli all’italiana. Ma le indagini – partite dalla facoltà di Giurisprudenza dell’ateneo genovese – si stanno allargando. E toccano docenti di altre università: dalla Bocconi alla Bicocca, dalla Sapienza all’Università di Modena e Reggio Emilia, fino al Molise.
Nel fascicolo, affidato al sostituto Francesco Cardona Albini, ci sono una ventina di indagati. I reati ipotizzati: turbativa d’asta, traffico d’influenze e rivelazione di segreto d’ufficio. Almeno 11 gli episodi contestati. Il 28 aprile sono scattate perquisizioni e acquisizioni di atti, nei confronti di 7 professori, eseguite dalle Fiamme Gialle di Genova. E lunedì 9 maggio, il gip Claudio Siclari deciderà su alcune misure cautelari interdittive, richieste dalla Procura. L’interdizione dai pubblici uffici, peraltro, è già stata disposta per 6 indagati. Intanto, la bufera giudiziaria ha provocato le dimissioni di Lara Trucco, prorettrice e docente di Diritto costituzionale dell’Università di Genova. A rischiare la sospensione dall’incarico – quale provvedimento cautelare – anche Camilla Bianchi, garante per l’infanzia della Regione Toscana.
È accusata di aver “confezionato” un bando, per un incarico da consulente del suo ufficio. A beneficiarne – per il pm – avrebbe dovuto essere proprio Trucco. Un presunto piano, alla fine, mai realizzato: il bando fu annullato in autotutela. «Ho ricevuto… appunto ieri sera una bozza – dice Bianchi in un’intercettazione-, per ora la ricognizione esterna e allora volevo un attimo un raccordo con te… per quanto riguarda i requisiti eccetera che dobbiamo mettere a punto… ora però appunto io dovevo rivedere questa cosa dopo anche il vaglio con te». La Garante spiega: «Il docente individuato dovrà soddisfare i seguenti requisiti, quindi inquadramento come professore ordinario o associato».
Trucco risponde: «Sì va bene». Bianchi aggiunge: «Io tra l’altro non conosco esattamente il tuo curriculum… lo posso evincere da Internet?». E la prorettrice precisa: «Sì basta che metti Lara Trucco su Google». Secondo gli inquirenti, le due si accordano per elaborare un bando su misura. Dopo 24 ore, inoltre, Bianchi e Trucco parlano di nuovo. La prorettrice afferma: «L’importante è che siamo in sicurezza, nel senso che… ehm… non ci vengano a dire ‘eh ma era un bando per la persona’… sennò poi ci creiamo dei problemi».
Insomma, nelle carte dell’inchiesta, si sospetta di bandi per assegni di ricerca o cattedre, con candidati predestinati a vincere. Concorsi truccati in favore di futuri vincitori, modulando i requisiti sul curriculum, o definendo il progetto di ricerca a partire dagli studi del prescelto. In alcuni casi, nella commissione sarebbe stato inserito il tutor del candidato favorito. In altri, tra i commissari sarebbero figurati colleghi sui quali poter contare, per avere giudizi favorevoli. Le indagini sono partite da alcune pronunce, trasmesse dal Tar nel novembre 2020, su ricorsi contro le procedure selettive. Decisioni di merito dei giudici, unite all’esposto di Caterina Corrado Oliva, una candidata esclusa. Dove arriveranno gli inquirenti, però, è presto per dirlo.
mercoledì, 4 Maggio 2022 - 21:27
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