«Meglio una cattiva riforma della ipocrisia del Potere..». Controcorrente – è il caso di dire – il pm Paolo Itri annuncia il dissenso dallo sciopero dei magistrati, indetto dall’Anm per oggi, per protesta contro la riforma Cartabia. Il sostituto della Dda di Napoli lo fa con un post su Facebook. Un messaggio, con tanto di puntini sospensivi, corredato dalla foto di un volantino.
«Questo Magistrato NON sciopera! – si legge nel documento cartaceo – A tre anni dal disvelamento del cd. sistema Palamara nessuna proposta concreta per risolvere i problemi della Magistratura è stata avanzata dall’ANM». Senza giri di parole, è un atto d’accusa al sindacato delle toghe. Ma non solo questo. Il tenore dello scritto, infatti, è uno squarcio sull’area dei “non allineati”. Si può ipotizzare, a questo punto, che non siano pochissimi, i magistrati contrari all’astensione.
«La vera minaccia all’indipendenza della Magistratura – incalza il volantino – è costituita dallo strapotere delle correnti, che hanno condizionato e continuano a condizionare la vita del Magistrato, giudicante e requirente. Siamo fermamente contrari a una riforma che NON risolve il nodo centrale del sistema elettorale del CSM, che continuerà ad essere dominato dalle correnti». Dunque, nel mirino c’è ancora il correntismo. Ma critiche non sono certo risparmiate alla riforma, che porta il nome del Guardasigilli. «Una riforma che, nel complesso – spiega il documento diffuso da Itri -, tradisce il suo stesso proposito, finendo, in una sorta di eterogenesi dei fini, per aumentare il potere dei cd. gruppi».
E pur «tuttavia NON possiamo unirci – specifica lo scritto – a una forma di protesta che riteniamo solo di facciata, perché indetta da quella stessa ANM che nulla ha fatto per combattere le degenerazioni correntizie e che trarrà solo vantaggi dalla riforma». Il malcontento verso l’Anm, dunque, esce allo scoperto. La richiesta dei dissenzienti è lapidaria: «Chiediamo che si metta mano, una volta per tutte, ai VERI problemi della Magistratura. Lo chiediamo peri cittadini, che debbono tornare a credere nella Giustizia». Fino ad allora? «Nel mentre – conclude il volantino-, continueremo, come ogni giorno, a tutelare i diritti delle persone, applicando la legge»
lunedì, 16 Maggio 2022 - 12:45
© RIPRODUZIONE RISERVATA