Sparatoria in una scuola del Texas, uccisi 19 bambini e un’insegnante che ha fatto scudo ai piccoli. Ira di Biden

Robb School Elementary
Lo Robb School Elementary a Uvalde in Texas

Ha parcheggiato l’auto, ha raggiunto a piedi il campus di una scuola elementare (la Robb Elementary School), e, armato di fucile e pistola semiautomatica, ha aperto il fuoco. Choc a Uvalde, in Texas, dove si sono registrate 22 vittime di cui 19 bambini, due adulti e la persona che ha sparato, Salvador Ramos, di 18 anni.

Ramos, al momento del raid, indossava un giubbotto antiproiettile e aveva accennato sui social media a un imminente attacco. Tra le vittime vi è Eva Mireles, un’insegnante di quarta elementare, colpita mentre cercava di proteggere i suoi alunni. Secondo quanto ricostruito, Ramos ha prima sparato alla nonna, poi si è messo in macchina, ha avuto un incidente vicino alla scuola elementare, quindi si è fermato, è sceso dall’auto armato, e si è diretto verso la scuola, superando il posto di blocco di alcuni agenti: una volta nell’edificio ha aperto il fuoco in alcune classi. Il 18enne è stato poi fermato dalla polizia che lo ha ucciso sul posto.

Ramos era uno studente di un liceo dell’area e poco prima della strage ha contatto una sconosciuta su Instagram dicendole che aveva un segreto che voleva condividere: “sto per…”. Alla ragazza comunque non ha confessato quale era il gesto folle che aveva in mente e che ha portato a termine qualche ora dopo. Sul suo account Instagram il killer aveva postato un selfie e foto di armi, inclusa una con due fucili uno accanto all’altro. Non è chiaro se si tratta delle armi usate per la strage. Quello che si sa è che il ragazzo per il suo 18esimo compleanno ha acquistato due fucili.

Il massacro è stata la 27esima sparatoria in una scuola quest’anno negli Stati Uniti, secondo Education Week. Ed è successo poco più di una settimana dopo che 10 persone sono state uccise in un supermercato. La strage nella scuola elementare di Uvalde, in Texas, con i suoi 21 morti e’ la seconda sparatoria più sanguinosa nella storia d’America in una scuola. Solo il massacro di Sandy Hook nel 2012 ha presentato un conto più salato con 26 morti. Nella strage di Parkland in Florida avevano perso la vita 17 persone.

Il presidente degli Stati Joe Biden, parlando alla Casa Bianca alcune ore dopo, ha esortato gli americani a opporsi alla potente lobby americana delle armi da fuoco: «Quando perdi un figlio c’è un vuoto nel tuo petto che ti sembra di essere risucchiato dentro… non sarai mai più lo stesso. Come nazione dobbiamo chiederci, in nome di Dio, quando ci opporremo alla lobby delle armi».

«Sono stanco di tutto questo. Dobbiamo agire, dobbiamo trasformare il dolore in azione. E non ditemi che non possiamo fermare i massacri. Perché – ha continuato – vogliamo rassegnarci ai massacri? Perché continuiamo a lasciare che questo succeda». Biden ha dunque ribadito che chiederà al Congresso di mettere un freno alla circolazione delle armi.

Parole pesanti arrivano anche da Barack Obama, presidente durante la strage di Sandy Hook del 2012. «Io e Michelle siamo a fianco delle famiglie di Uvalde. Ma siamo anche arrabbiati: sono passati dieci anni da Newtown e – ha spiegato – il nostro Paese è paralizzato non dalla paura, ma da una lobby delle armi e da un partito politico che non hanno mostrato alcuna volontà di agire per prevenire queste tragedie. E’ scaduto il tempo per agire, per qualsiasi tipo di azione».

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mercoledì, 25 Maggio 2022 - 08:46
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