Giustizia e cittadini sempre più distanti, Eurispes: il 65% degli italiani non si fida; il 12% accusa i magistrati della crisi

Tribunale

Una giustizia orientata politicamente, che si muove troppo lentamente e che il più delle volte non risponde in maniera adeguata alla domanda di chi intenta una causa lamentando un torto. E, sullo sfondo, un sistema di pene alternativo ritenuto troppo morbido. E’ la fotografia scattata dall’Eurispes su come i cittadini vedono la Giustizia.

Secondo il 34esimo Rapporto Italia dell’Eurispes, il 65,9% degli italiani non ha fiducia nel sistema giudiziario.
Tra le motivazioni della sfiducia il 23% dei cittadini indica l’eccessiva lentezza dei processi, il 19,8% risponde che i cittadini non sono tutti uguali davanti alla legge, il 13,6% sostiene che le cause vadano ricercate nell’assenza di certezza della pena, il 12,1% si appella a cause non ricomprese tra quelle proposte, l’11,9% afferma che le cause siano da ricercare all’interno delle scelte sbagliate operate dai magistrati, l’11,6% che le leggi sono inadeguate. Solo l’8% asserisce che la giustizia in Italia funziona bene.

Il ‘sondaggio’ ha toccato anche il modo in cui i cittadini si approcciano alla giustizia.
Oltre la metà dei cittadini, il 52,4%, non si è mai trovato nella condizione di difendersi da un reato o da un illecito; il 20,3% ha deciso di sporgere denuncia, mentre la restante parte, il 27,3%, ha preferito non farlo per una serie di ragioni: l’11% confessa che i fastidi di un procedimento legale erano superiori ai vantaggi che avrebbe ottenuto denunciando, il 10,1% dichiara di aver desistito dall’intento per non dover sostenere spese legali e il 6,2% perché sfiduciato nei confronti della giustizia, dalla quale pensava non avrebbe avuto una riparazione a quanto subìto.

Il rapporto tocca poi temi centrali del dibattito sulla Giustizia. L’80,2% degli italiani intervistati sostiene che i giudici debbano essere giudicati con lo stesso sistema applicato a tutti i cittadini, il 78,2% che il primo compito della giustizia è garantire una pena adeguata per chi ha sbagliato, il 60,5% che il compito principe della giustizia è favorire il recupero ed il reinserimento sociale di coloro che sono stati condannati per gli errori commessi; infine, il 57,8% perora la causa secondo cui l’azione dei giudici sarebbe condizionata dall’appartenenza politica.

Sanzioni e misure alternative alla detenzione L’84,2% degli italiani non è favorevole al reinserimento della pena capitale nel nostro ordinamento giuridico, il 75,3% non è favorevole all’abolizione della detenzione a vita, il 72,7% non è favorevole alla liberazione anticipata e il 70,5% non è favorevole alla detenzione domiciliare, all’affidamento in prova ai servizi sociali e alla detenzione domiciliare.

sabato, 28 Maggio 2022 - 15:22
© RIPRODUZIONE RISERVATA