Sfregiate con l’acido a Napoli, la zia nega l’uso del liquido: «Le ho fermate ma non le ho sfigurate. Il pm dispone il carcere

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«Non le ho aggredite, io non avevo neppure l’acido». Francesca, 19 anni, nega, nel corso del primo interrogatorio reso alla presenza del pubblico ministero, di avere aggredito le figlie della sorellastra rovesciando loro addosso un acido di quelli che si usano per sturare i lavandini. Ciò che non nega è la partecipazione all’accerchiamento avvenuto al corso Amedeo di Savoia a Napoli, quando tre motorini con sei persone in sella (tre uomini che guidavano e tre donne che viaggiavano come passeggere) hanno fermato le due sorelle, Elena e Federica, rispettivamente di 24 e 17 anni.

Ma è ciò che sarebbe avvenuto nei minuti successivi che Francesca, per il momento, contesta. Le due sorelle hanno riferito di essere state ‘colpite’ da un acido corrosivo, che ha provocato loro delle ustioni su braccia e gambe curate in ospedale. Francesca, assistita dall’avvocato Bernardo Scarfò, dice invece che non aveva con sé alcun acido, ed anzi sostiene che a possedere l’acido fossero le due sorelle.

Due versioni contrastanti sulle quali la visione delle immagini di video-sorveglianza raccolte dagli investigatori potrà consentire di fare piena luce. Per ora Francesca, zia delle parti offese, resta in carcere (a Pozzuoli): la procura ha spiccato nei suoi confronti un decreto di fermo che dovrà essere sottoposto al vaglio da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli. L’accusa che le viene contestata è di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso.

Sul movente dell’aggressione gli investigatori non hanno dubbi. Dietro il raid ci sarebbero vecchi rancori familiari, mai sopiti e ravvivati a Natale, degenerati sui social, in particolare a causa di un video costellato di offese su Tik-Tok. Pare che l’obiettivo fosse la 17enne, che doveva essere punita proprio per le sue esternazioni sui social. E’ lei quella che ha riportato lesioni più gravi, sul viso e sulle gambe. Indagini sono, inoltre, in corso sull’incendio della Smart di Elena, episodio avvenuto qualche settimana fa. Indagini in corso anche per identificare gli altri cinque protagonisti dell’accerchiamento.

mercoledì, 1 Giugno 2022 - 20:51
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