Le urla degli imputati alloggiati nel gabbiotto di sicurezza dell’aula di Tribunale, gli applausi invece dei familiari della vittima. Intorno all’una di questo pomeriggio i giudici della Corte d’Assise di Frosinone hanno letto la sentenza che condanna i 4 imputati per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte avvenuto la sera del 5 settembre del 2020 a Colleferro, vicino Roma.
La pena dell’ergastolo, invocata anche dalla procura, è stata decisa per i fratelli Bianchi, Marco e Gabriele, che sino alla fine hanno cercato di respingere le accuse. Francesco Belleggia ha rimediato 23 anni, mentre 21 anni sono stati inflitti a Mario Pincarelli. Disposta anche una provvisionale di 200 mila euro ciascuno per i genitori di Willy e di 150 mila euro per la sorella.
Ad attendere la sentenza anche Samuele Cenciarelli, il ragazzo che Willy difese rimettendoci la vita. «Willy è stato un esempio di coraggio e amicizia. Mi ha salvato la vita. Sono qui per dire, ancora una volta, che non deve venire mai dimenticato il suo gesto in favore di un amico», ha commentato il ragazzo. Samuele, 23 anni, era uscito con dei conoscenti ed era andato a Colleferro. «Mi sono ritrovato nella confusione, con gli imputati che mi avevano preso in mezzo», ha raccontato, e allora Willy decise di intervenire, venne preso a calci e pugni, e fu ucciso.
«È difficile parlare di quanto avvenuto. Non riesco a spiegare a parole quello che provo nel vedere gli imputati dietro le sbarre. Non riesco a dimenticare. Certo devi andare avanti, ma fatichi a convivere con certe cose», ha spiegato. Lui è sicuro di quello che è successo: «Non ci sono dubbi. Hanno detto nel processo che i lampioni erano spenti, ma si vedeva tutto. Non è vero. Si stanno arrampicando sugli specchi – ha detto – Li ho visti infierire. Sono colpevoli tutti e 4. E’ brutto da dire lo capisco, ma per meritano l’ergastolo tutti e quattro».
lunedì, 4 Luglio 2022 - 13:33
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