Napoli, sfregiata a 12 anni dall’ex fidanzato: lui non accettava la fine del rapporto. Il 16enne è parente di un boss

coltello

E’ una storia di possesso e di violenza quella che arriva da Napoli e ha per protagonisti due ragazzini. Nella notte tra lunedì e martedì un 16enne, imparentato con personaggi della criminalità organizzata dei Quartieri Spagnoli, ha sfregiato il volto di bimba di quella che sino a qualche settimana fa è stata la sua fidanzatina. Per farlo ha usato un coltello, che non è stato ancora ritrovato, ed ora deve rispondere del reato di lesioni personali aggravate dalla «deformazione, ovvero lo sfregio permanente del viso».

I carabinieri lo hanno arrestato poco dopo l’ora di pranzo al termine di ricerche durate circa 12 ore: il 16enne, a seguito dell’aggressione, ha cercato di fare perdere le sue tracce ma quando ha capito che nascondersi era inutile ha deciso di costituirsi. I militari dell’Arma l’hanno bloccato proprio a poche centinaia di metri di distanza dalla caserma dei Quartieri Spagnoli, poi su disposizione del pm di turno presso la procura per i minorenni di Napoli lo hanno trasferito nel centro di prima accoglienza ai Colli Aminei. Il 16enne, difeso dall’avvocato Domenico Dello Iacono, resta adesso in attesa di comparire dinanzi al gip per affrontare l’udienza di convalida del fermo. 

Ad accusarlo è la 12enne sfregiata. E’ stata lei a ricostruire nel dettaglio ciò che le accaduto. La scorsa notte si trovava in sella allo scooter, da sola, e stava girando nella zona di Montesanto quando ha incrociato il suo ex che era insieme ad un amico (pure loro su scooter). I due ex si sono fermati a parlare e si sono messi a litigare, in pochi secondi lui ha estratto un coltello che aveva con sé e ha sfregiato la 12enne sulla guancia destra. La ragazzina, sanguinante e spaventata, ha chiamato la mamma e poi, alla guida dello scooter, ha raggiunto l’ospedale Pellegrini dove è stata operata. Da qui il trasferimento al Santobono e le successive dimissioni. Disegnato anche il movente: il 16enne non accettava la fine della relazione. 

A seguito dell’aggressione, il 16enne si vedrà revocata la messa alla prova di cui aveva beneficiato nell’ambito di un procedimento penale per due episodi di resistenza a pubblico ufficiale. Il percorso di recupero, in verità, era già abbastanza accidentato: tra le condizioni necessarie a superare la ‘prova’ vi era l’obbligo di frequentazione scolastica, obbligo cui il giovane era già venuto meno nell’ultimo mese. Con questa aggressione per il giovane si riattiverà il procedimento penale, che era stato sospeso, e il giovane dovrà anche rispondere di quei due episodi di resistenza a pubblico ufficiale.

martedì, 12 Luglio 2022 - 21:57
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