Tanti slogan, poca o nessuna attenzione ai problemi reali dei cittadini. La campagna elettorale non è partita col piede giusto. In compenso, minaccia di proseguire anche peggio. Ecco le prime pagelle dei leader.
Letta: vuole un’alleanza nel segno dell’agenda Draghi (Calenda), ma anche con chi è contro l’agenda Draghi (Fratoianni e Bonelli). E in più stringe patti con Sinistra Italiana, che vorrebbe tirarsi dentro i 5 Stelle, ma anche con i Verdi, contrari ai 5 Stelle. Per il “ma anche”, ricorda il miglior Veltroni: quello perse, ma almeno prese il 33%. Letta ci è lontano. Voto: 4,5
Calenda: ha candidato a premier Draghi, all’insaputa di Draghi, inneggiando alla “agenda Draghi”. Fin quando Draghi ha detto che la sua agenda non esiste. Per provare a rifarsi, ha strappato al Pd il 30% dei collegi della coalizione, nonostante i sondaggi gli diano tra il 3 e il 5%, e assegnino oltre il 20% al partito di Letta. Gli piace vincere facile. Voto: 5.5.
Di Maio: ha portato a casa il taglio dei parlamentari gridando contro “il partito di Bibbiano”, facendo votare la riforma al “partito di Bibbiano”, e ora si farà rieleggere nelle liste del “partito di Bibbiano”. Voto: 8 per la tattica, 0 per la credibilità. La media è 4.
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Renzi: voleva fare il terzo polo, ma Calenda ‘se n’è ghiuto’, e solo lo ha lasciato, come avrebbe detto Togliatti, se solo Renzi sapesse chi è Togliatti. Ora sfiderà il mondo, a caccia del 3%, soglia di sbarramento per rientrare in Parlamento. Se non riuscisse a centrarla, potrebbe finalmente onorare – con qualche anno di ritardo – la promessa di lasciare la politica, in caso di sconfitta al Referendum del 2016. Voto: 5-
Conte: scaricato dal Pd, ha annunciato che i 5 Stelle possono stare soltanto da soli. Il contrappasso del proclamare di non fare alleanze con nessuno, e poi farle con tutti i partiti presenti in Parlamento. Voto: 4
Meloni: ancorché non faccia niente, incassa la rendita di posizione di chi, in questi anni, è rimasto all’opposizione, mentre gli altri governavano. E a giudicare dai sondaggi della Meloni, governavano male. Voto: n.g.
Salvini: impegnato nel derby con la Meloni, soffre l’alleata in ascesa, sui dossier a cui tiene: la poltrona del Viminale e i migranti. Voto: 5.
Berlusconi: non ha ancora sciolto la riserva sulla sua candidatura, ma già promette le pensioni aumentate a mille euro, il dentista gratis per gli anziani, la flat tax al 23%. In un crescendo mistico, poi, sostiene di aver portato il Pnrr in Italia. Un po’ come dire che Ruby è la nipote di Mubarak. Voto: 4 (scontabile ai servizi sociali).
domenica, 7 Agosto 2022 - 14:00
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