Rimini, maxi truffa dell’albergo ai clienti: ha 40 posti, ma fa 500 prenotazioni incassando la caparra


Hanno raccolto circa 500 prenotazioni, ottenendo per ciascuna le caparre corrispettive. Ma l’albergo a due stelle della frazione di Marebello a Rimini, che promuoveva tariffe speciali per il mese di agosto, conta appena 40 camere. Un errore? Macché: una truffa. Una truffa orchestrata dai gestori della struttura che adesso sono irrintracciabili. Ha dell’incredibile quello che sta accadendo nella nota località balneare dell’Emilia Romagna. 

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La notizia, rilanciata pochi giorni fa da ‘Il Resto del Carlino’, ha per protagonisti ignari turisti che si sono trovati nell’impossibilità di usufruire del servizio pagato presso l’hotel Gobbi. Stanze già piene per alcuni, che si sono ritrovati senza sistemazione; e servizi insufficienti per altri (c’è chi aveva pagato la pensione completa e invece si è ritrovato la cucina chiusa). Su TripAdvisor ci sono decine e decine di recensioni a partire da luglio di quest’anno dal titolo “truffa” o “fregatura”.

Nel testo, il racconto dei malcapitati. L’antifona è sempre la stessa: avevamo versato la caparra, ma ci e’ stata annullata la prenotazione. Di fronte all’hotel della frazione di Marebello, anche questa mattina c’era un via vai di clienti arrabbiati che dichiaravano di essere stati raggirati e truffati. «Siamo venuti ora e non c’è nessuna stanza», ha raccontato una signora appena giunta con marito e nipote da Arezzo. Avevano prenotato fino a Ferragosto. «Non c’è nemmeno nessuno che spieghi». Dei proprietari dell’albergo non c’è traccia. I dipendenti, incolpevoli, hanno ammesso che questa storia va avanti da settimane. Sarebbero 500 le prenotazioni effettuate nonostante la disponibilità del due stelle di 40 posti. “200 euro” la caparra già versata dalla donna. Un altro signore, albanese, è arrivato il 6 agosto con la famiglia, aveva prenotato per dieci giorni versando un anticipo di “400 euro”, ha spiegato. «Sono arrivato qua e la camera non era disponibile. Ieri sera ho pagato 1.400 euro» e così gli è stata data una camera, «ma non c’è il mangiare». Sul profilo dell’hotel presentato su un portale online c’è scritto: «Il nostro ristorante vi accoglierà per cena fino a mezzanotte». Una fotografia ritrae un’abbondante colazione. Un’altra famiglia aveva prenotato «pensando di avere compreso l’all-inclusive, e invece non c’e’ niente di tutto questo. A volte manca il cibo e i clienti vengono mandati via per esubero». Il padre afferma di avere versato la caparra su un conto “in Irlanda” come altri.

Nella giornata di oggi è stata disposta la chiusura dell’albergo: l’atto è stato notificato al gestore, che risiede nel Torinese. Il Comune aveva disposto i sigilli alla struttura venerdì scorso per il mancato rispetto delle norme antincendio. Ma il provvedimento non era stato ancora notificato perché il gestore ha chiuso la Pec e perché residente nel Torinese. Nei giorni scorsi, quindi, dei messi comunali hanno portato a mano l’ordinanza per depositarla presso il comune di Druento, atto che è stato ritirato martedì dal gestore che da quel momento ha 72 ore di tempo per chiudere l’attività. Venerdì prossimo – riporta la stampa locale – gli agenti della polizia locale andranno ad apporre i sigilli alla struttura. L’hotel è stato affittato da una famiglia al gestore piemontese per la stagione estiva. «Tra i truffati ci siamo anche noi, non ci hanno pagato una parte dell’affitto, e stanno rovinando la nostra immagine», hanno dichiarato i proprietari, che ribadiscono: «Noi non c’entriamo nulla». A quanto risulta, i gestori avrebbero messo in atto lo stesso meccanismo l’estate scorsa in un’altra struttura della vicina Cattolica. Comune, Associazione albergatori e Visit Rimini stanno cercando una sistemazione alle famiglie arrivate, alcune con bambini, senza una camera. Operazione non semplice dato il periodo di alta stagione.

mercoledì, 10 Agosto 2022 - 14:05
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