Il Consiglio superiore della magistratura dovrà rivedere la nomina di Sabrina Gambino a capo della procura di Siracusa. Il Consiglio di Stato, nella giornata di giovedì 25 agosto, ha infatti annullato la decisione del plenum, accogliendo così in via definitiva il ricorso presentato dal pm della Dda di Catania Antonio Fanara. Si chiude così il lungo braccio di ferro cominciato il 3 luglio del 2019 quando Gambino venne scelta come procuratore capo.
Il 23 marzo del 2022 Fanara presentò ricorso al Tar del Lazio, perdendo. Di qui l’appello dinanzi ai giudici del Consiglio di Stato che gli hanno dato ragione nella parte in cui Fanara contestava a Sabina Gambino gli anni di impegno alla Dda (che sono meno di quattro), un dato rilevante per i giudici del Consiglio di Stato. Fanara ha infatti contestato il fatto che, nel valorizzare l’esperienza svolta da Gambino presso la Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo, la delibera impugnata sarebbe incorsa «in un’erronea ricostruzione del profilo professionale di quest’ultima», avendo evidenziato un’esperienza pluriennale a partire dal primo novembre 2008 al 17 gennaio 2015, superiore ai quattro anni richiesti sulla dirigenza giudiziaria, laddove, a suo dire, l’applicazione presso la Dda si sarebbe svolta per un periodo compreso tra il primo novembre 2008 e il primo giugno 2012, inferiore ai quattro anni necessari.
Il motivo della contestazione è ritenuto “fondato” dai giudici del Consiglio di Stato: la normativa, viene sottolineato, è precisa e rigida «nel richiedere, ai fini della valorizzazione comparativa, una pregressa esperienza specifica acquisita presso una procura per un periodo non inferiore a quattro anni negli ultimi quindici». Si tratta di «un dato obiettivo, insuscettibile di impropria dilatazione». Per questo aspetto, l’appello «deve essere accolto, discendendone, in riforma della impugnata sentenza, l’accoglimento del ricorso» e «l’annullamento dei provvedimenti impugnati».
sabato, 27 Agosto 2022 - 08:00
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