Interdittiva antimafia nel Casertano, il Consiglio di Stato rigetta il ricorso cautelare del Consorzio Nestore

di Giorgio Pari

Respinto il ricorso cautelare, il Consiglio di Stato conferma l’interdittiva antimafia al consorzio di cooperative Nestore. A pesare sono i rapporti con il consulente Pasquale Capriglione, ritenuto vicino ai Casalesi e – secondo gli inquirenti della Dda di Napoli – vero dominus della società. Il consorzio, con oltre 300 dipendenti, ha sede legale a Falciano del Massico, nel Casertano. Negli anni scorsi ha ottenuto numerosi appalti in provincia di Caserta.

Nestore ricorreva – dopo l’esito sfavorevole del ricorso al Tar Campania – contro il ministero dell’Interno e la Prefettura di Caserta. Nel giudizio, è intervenuta ad opponendum la cooperativa Serena, assistita dagli avvocati Mario Caliendo e Paolo Cantile. I motivi presentati dal consorzio, però, non hanno convinto Palazzo Spada.

L’appello cautelare “non appare suscettibile di favorevole considerazione sotto il profilo del fumus boni iuris – scrivono i giudici della terza sezione -, in quanto il quadro indiziario a carico dell’odierna appellante presenta plurimi elementi di cointeressenza e di contiguità con ambienti e soggetti controindicati ed alimenta fondati sospetti di esposizione al rischio infiltrativo, non adeguatamente (…) fugati dalle misure di self cleaning successivamente adottate, sia perché postume alla comunicazione dell’informazione interdittiva, sia perché predisposte con modalità tali da non determinare una chiara e netta discontinuità rispetto al precedente assetto gestionale”. Le spese di giudizio sono state compensate. Ora Nestore, per ribaltare la situazione, può solo sperare nel procedimento di merito.

mercoledì, 31 Agosto 2022 - 11:44
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