Quindici milioni nascosti nei luoghi più disparati della loro villa, gli ultimi 3 in cantina. Come in una caccia al tesoro (evaso), le forze dell’ordine da giorni cercano e recuperato il denaro che due coniugi del Bresciano avrebbero nascosto al Fisco e seppellito in giardino e in altri luoghi della loro dimora come il sottotetto e la soffitta.
I due, accusati di essere a capo di una associazione a delinquere nell’ambito di un’inchiesta con 77 indagati, avrebbero in pochi anni evaso 93 milioni euro con fatture false. Soldi che sono stati occultati in tombini, terreni, cantine e che carabinieri e guardia di finanza stanno riportando alla luce.
I militari ieri hanno ritrovato altri tre milioni e mezzo di euro che Giuliano Rossini e la moglie Silvia Fornari avevano nascosto nella cantina di un immobile a poca distanza dalla loro abitazione che è sotto sequestro da due settimane, da quando i coniugi bresciani sono finiti in carcere. Fondi neri che, secondo gli inquirenti, sono molti di più di quelli che sono stati sinora rinvenuti e che solo la coppia potrà aiutare a trovare.
Sinora, ai terreni imbottiti di milioni di euro chi indaga è arrivato grazie ad una soffiata giusta e ha ricostruito il posizionamento dei pozzetti dove erano stati tombati i soldi grazie agli appunti con tanto di mappa scoperta durante una perquisizione. Determinanti sono state poi le intercettazioni telefoniche e ambientali con Rossini, soprannominato ‘mister 50 milioni’ da clienti e amici nel giro delle fatture false, per mesi tenuto sotto controllo dagli inquirenti, nonostante le utenze telefoniche cambiate spesso e i tentativi di schermare le telefonate e renderle non intercettabili.
La Procura, risalendo al denaro, vuole arrivare a capire se il bottino sia interamente riconducibile alla coppia bresciana o se marito e moglie siano stati anche prestanomi in giri di denaro ancora più grandi rispetto a quanto fin accertato.
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martedì, 20 Settembre 2022 - 08:13
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