Dalle accuse di stalking e di comportamenti fuori dalle righe durante i corsi di preparazione all’esame in magistratura, alle assoluzioni. Anzi, alle assoluzioni e al ritorno al successo con nuovi corsi a quanto pare già ricercatissimi. E’ la vicenda di Francesco Bellomo, ex magistrato finito nei guai per quei corsi di preparazione in cui, stando alle accuse di alcune ex borsiste, imponeva un dress code.
Lo scorso 22 settembre sono cadute tutte le accuse nei confronti dell’ex giudice del Consiglio di Stato contro il quale si agiva per stalking e violenza privata su ex allieve del corso “Diritto e Scienza” che si teneva a Bari.
Sulla vicenda il gup di Bergamo ha disposto il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste. I casi contestati da tre studentesse si riferivano al periodo tra il 2015 e il 2018. Per il quarto episodio il gup lombardo ha disposto il trasferimento degli atti a Massa Carrara, derubricando l’accusa in tentata violenza privata. Dalle stesse accuse di stalking e violenza privata è stato prosciolto, con la stessa formula, anche l’ex pm Davide Nalin.
La vicenda è nota. Bellomo avrebbe imposto rigide regole sull’abbigliamento (minigonne e tacchi a spillo) ad alcune corsiste; era stato inizialmente arrestato, poi destinatario di una misura interdittiva che gli ha impedito l’attività di insegnamento per un anno. Dopo la bufera scatenata dalle accuse, nell’ambito del parallelo procedimento disciplinare, Bellomo era stato destituito dalla magistratura.
Le quattro ex allieve non hanno mai sporto denuncia né si sono costituite parte civile. L’inchiesta partì dopo alcuni articoli pubblicati sui quotidiani. Il procedimento penale, avviato dai pm di Bari, nel febbraio scorso era passato a Bergamo per competenza territoriale essendo il luogo di residenza della prima delle presunte vittime di Bellomo; quest’ultimo è stato anche accusato di un episodio di estorsione a un’altra ex corsista, la quale sostiene di essere stata costretta da lui a lasciare il lavoro in una emittente locale.
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L’altra vicenda, che vedeva coinvolto sia l’ex giudice del Consiglio di Stato che l’ex pm di Rovigo, Davide Nalin riguardava le accuse di stalking e lesioni personali gravi aidanni di una giovane borsista della scuola, la quale aveva parlato di presunte vessazioni, insulti, minacce e interrogatori, anche incrociati, sulla vita sessuale, con la richiesta di una tabella con indicazione di luoghi, frequenza e modalità e insulti per il ‘basso punteggio algoritmico’ registrati dagli ex fidanzati, almeno secondo le aspettative dei suoi accusati. Un ‘addestramento’ fatto di istruttorie che la coinvolse in modo totalizzante. Con un rigido codice comportamentale che prevedeva il divieto di sposarsi pena la decadenza della borsa di studio. La donna aveva poi ritirato la querela.
Archiviata, al momento, la parte giudiziaria della vicenda, perché Bellomo resta ancora un ex magistrato, ripartono però i corsi per la preparazione all’esame in magistratura e a quanto pare, come racconta la Repubblica di oggi, con grande successo. Segno che le vicende giudiziarie non hanno scalfito la fama di preparatore del giurista.
Le lezioni del corso “Diritto e Scienza” ricominceranno tra l’8 e il 14 ottobre a Bari, Roma e Milano; sulle pagine social si legge di un alto numero di partecipanti alle dirette, tenute dall’ex magistrato, e anche di persone che commentano a favore di Bellomo e che vengono dirottati sul suo profilo personale; profilo su cui scrive: «Dopo cinque anni leggo i giornali e penso: «Ho vinto tre campionati italiani di scacchi e cinque (sei con quello militare) concorsi in magistratura; ho il record statistico di condanne come PM e di più giovane magistrato applicato come PG; ho il record statistico di superamento dei concorsi in magistratura dei miei allievi; ho scritto opere giuridiche che precorrono i tempi. Ma sarò ricordato per il dress-code». Evidentemente quello strano non sono io. Ad ogni modo, nella diretta di oggi, non mi sottrarrò alle domande su questo argomento. Ammesso che ce ne siano, perché il mondo è pieno di persone loquaci che improvvisamente perdono la parola di fronte al diretto interessato».
Per Bellomo comunque resta ancora uno scoglio, quello del ritorno in magistratura. I suoi avvocati spiegano su Repubblica: «Se il Consiglio di Stato dovesse confermare la sentenza (del Tar ndr), sarebbe il primo caso di magistrato destituito senza neppure essere stato condannato».
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lunedì, 3 Ottobre 2022 - 09:15
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