Una vicenda torbida quella che coinvolge un noto e attempato avvocato romano, finito a giudizio con le accuse di violenza sessuale e lesioni personali aggravate. L’uomo avrebbe compiuto molestie e abusi per due anni ai danni della sua collaboratrice domestica, una ragazza filippina che infine, nel 2019, lo ha denunciato.
I fatti hanno inizio nel 2017, quando la ragazza in cerca di lavoro si presenta nella facoltosa residenza dell’avvocato e dopo un colloquio accetta il lavoro di domestica per 900 euro al mese. Già in quell’occasione, racconta il Messaggero di oggi, avrebbe notato le morbose attenzioni del 72enne ma avrebbe accettato, spinta dalle condizioni economiche e dalla volontà di aiutare la sua famiglia.
Inizia così un periodo da incubo, secondo i racconti poi resi dalla giovane anche a un centro antiviolenza della Capitale; continue molestie, palpeggiamenti, asciugamani che scivolavano per esibire il corpo nudo dinanzi alla donna e richieste di massaggi. Un inferno per la colf che in questi due anni ha raccontato di avere iniziato anche a perdere capelli e a soffrire di insonnia, sintomi di forte stress.
Nel corso dei due anni in cui avrebbe subito in silenzio, la ragazza avrebbe anche accettato di fare sesso con un uomo conosciuto online violando la sua promessa di verginità fino alle nozze, promessa saldata dalla sua fede cattolica; e lo avrebbe fatto perché convinta che sarebbe stata stuprata dall’avvocato e decisa a capire come avrebbe potuto difendersi.
A farla desistere dal denunciare non solo i problemi economici, ma anche le presunte minacce del professionista che le avrebbe intimato di tacere altrimenti le avrebbe fatto revocare il permesso di soggiorno, l’avrebbe falsamente accusata di furto e fatto terra bruciata intorno.
La violenza sessuale poi, sempre secondo il racconto della domestica, si sarebbe consumata nel 2019. Da lì è partita la denuncia che ha dato il via al processo che deve imputato il legale. L’uomo ha reso spontanee dichiarazioni e si è difeso da ogni accusa. La colf, sostiene la sua difesa, avrebbe rifiutato una proposta di lavoro fuori Roma durante il biennio di permanenza nella sua dimora, e quindi non si trovava in una situazione di sottomissione causata da problemi economici.
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mercoledì, 5 Ottobre 2022 - 09:17
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