Da erba magica di Machiavelli a terrore delle massaie. La mandragora, o mandragola, qualcuno la ricorderà per la commedia omonima di Niccolò Machiavelli nella quale veniva usata come finto espediente miracoloso per favorire la gravidanza di una nobildonna. I più giovani la ricorderanno usata in Harry Potter per indurre alla pazzia.
Nella realtà è un’erba con effetti leggermente allucinogeni e soprattutto velenosa che, come dimostrano i casi di Pozzuoli (Napoli) può portare all’intossicazione e al ricovero in ospedale. Nel caso di Pozzuoli, però, nessuno voleva usarla come ingrediente prodigioso o curativo ma era mischiata con gli spinaci, verdure che le somigliano molto.
E’ stato risolto così dai medici dell’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli il caso dei dieci ricoverati (di famiglie diverse) con sintomi quali nausea, vomito, sonnolenza. Sintomi in un caso così forti da aver reso necessaria la prognosi riservata per uno degli intossicati; nessuno però è in terapia intensiva.
Forse per sbaglio la mandragora è finita tra le verdure, vendute sfuse, come gli spinaci e gli ignari cittadini l’hanno mangiata. Fatto sta che ora ci sono delle indagini dei carabinieri in corso e dalle prime ricostruzioni i rischi potrebbero raggiungere anche altre aree rispetto a quella di Pozzuoli. Alcuni lotti, infatti, sono stati commercializzati da società di Forio d’Ischia, Aversa, Volla, San Valentino Torio (Salerno) ma anche di Avezzano (Aquila).
Le Asl territorialmente competenti hanno sottoposto l’alimento a blocco ufficiale per effettuare campionamenti e analisi. Ma non è escluso che possa essere stata già venduta.
I malcapitati intossicati appartengono a tre famiglie e sono ricoverate all’ospedale di Pozzuoli. Allucinazioni ma anche problemi gastrointestinali sono i sintomi rilevati. Il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, invita alla prudenza: «In attesa dei relativi chiarimenti si raccomanda di evitare di acquistare e consumare verdure simili sfuse (spinaci, biete etc.)». E intanto si sta percorrendo la filiera di distribuzione per rintracciare i lotti verosimilmente a rischio mentre i carabinieri, già nelle ore immediatamente successive all’accaduto hanno ritirato le verdure sfuse a scopo precauzionale da alcuni fruttivendoli e market alimentari di Pozzuoli e Quarto, in provincia di Napoli.
Il vettore che ha regolarmente acquistato da un produttore abruzzese la verdura ‘incriminata’ è stato individuato, ha fatto sapere il Comune di Napoli attraverso l’assessore alla Salute Santagada, grazie alle informazioni fornite dal Caan, il centro agroalimentare di Volla.
«Grazie alla collaborazione dello stesso operatore, è stato possibile tracciare, insieme ai carabinieri e all’Asl Napoli 2 la catena degli acquisti e, quindi, ad identificare la merce potenzialmente contaminata ancora presente al Caan, prontamente posta sotto sequestro». Adesso le autorità competenti stanno lavorando per individuare la merce presente nei punti vendita esterni al Centro.
Intanto il Comune di Napoli invita i cittadini a non consumare spinaci freschi ma solo surgelati fino alla definizione della questione.
venerdì, 7 Ottobre 2022 - 08:32
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