Pace fatta tra Berlusconi e Meloni, spunta il pizzino coi nomi dei ministri. A Forza Italia almeno 4 dicasteri


La «pace di Canossa» è stata siglata ieri, in serata, dopo giorni di fortissime tensioni. Silvio Berlusconi è arrivato in via della Scrofa, base di Fratelli d’Italia a Roma, accolto all’entrata da Giorgia Meloni che abbozza un sorriso e cancella in una frazione di secondo, almeno in apparenza, quanto accaduto nel giorno dell’elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato. Quella lista, in particolare, vergata a mano dal Cavaliere che per ogni punto dettava, a favore di telecamere, i ‘difetti’ dell’alleata e premier in pectore: arrogante, supponente… una con cui non si può aver a che fare. Silvio dixit.

Un appunto cui Meloni ha risposto 24 ore dopo stizzita: «Non sono ricattabile». Parole che sembravano aver segnato la fine della luna di miele nel centrodestra, durata in verità pochissimo, e per qualcuno anche uno slancio coraggioso di Giorgia Meloni verso una strada di governo scevra da condizionamenti e, appunto, ricatti.

Poi, però, è arrivata la serata di ieri. Berlusconi si presenta, ovviamente invitato, a via della Scrofa e ripartono le trattative, le famose trattative che hanno guastato la pace con FdI. Ormai archiviata l’ipotesi di un ministero a Licia Ronzulli, la vera pietra dello scandalo, il leader di Forza Italia ottiene, a quanto pare, ciò che voleva: 4 o 5 ministeri.

Tra questi non ci sarebbero tutti quelli puntati da Forza Italia, ma il patto siglato e la foto di Berlusconi e Meloni sorridenti subito dopo l’incontro conferma che quanto è stato messo sul tavolo ha accontentato la fame di Forza Italia di contare come l’alleato leghista.

Ieri sera, poi, è stato fatto girare anche un pizzino sulla possibile composizione del governo Meloni. Eccone i nomi riportati dalle principali agenzie.

Mattei Salvini e Antonio Tajani sarebbero vicepremier. Salvini otterrebbe anche il ministero delle Infrastrutture e Tajani il ministero degli Esteri. A Giorgetti (Lega) andrebbe l’Economia, a Guido Crosetto (Fratelli d’Italia) lo Sviluppo economico;  Ambiente, Transizione ecologica ed Energia  a Gilberto Pichetto Frattin (Forza Italia), il ministero della  Difesa ad Adolfo Urso (Fratelli d’Italia). Matteo Piantedosi, tecnico che è stato nel gabinetto di Matteo Salvini vicepremier, andrebbe all’Interno. Carlo Nordio (Fratelli d’Italia) andrebbe alla Giustizia. Per Lavoro e Politiche sociali si fa il nome di Marina Elvira Calderone in quota Fratelli d’Italia mentre per la Salute toccherebbe o a Francesco Rocca o a Guido Bertolaso, entrambi tecnici. Giuseppe Valditara (Lega) e Anna Maria Bernini (Forza Italia) andrebbero rispettivamente a Università e Istruzione. Giampaolo Rossi di Fratelli d’Italia potrebbe diventare ministro della Cultuta, ma si faceva anche il nome dello storico Giordano Bruno Guerri. Al Turismo andrebbe Giampaolo Centinaio (Lega).

Altri nomi fatti girare dopo il summit di ieri sono quelli di Alessandro Cattaneo di Forza Italia (Pubblica amministrazione), ancora Gianmarco Centinaio della Lega ma per l’Agricoltura, l’ex presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia) per le Riforme costituzionali, Raffaele Fitto di Fratelli d’Italia per gli Affari Europei, Nello Musumeci, ex governatore della Regione Sicilia (Fratelli d’Italia) per Sud e coesione territoriale.

martedì, 18 Ottobre 2022 - 07:27
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