«E’ la fine di un incubo». Daniele Santoianni tira un sospiro di sollievo. E può tornare a guardare alla sua vita, privata e professionale, senza temere di dover rendere conto di quanto, nel 2020, ha ipotizzato la magistratura.
Venerdì 21 settembre i giudici del Tribunale di Palermo lo hanno assolto dall’accusa di intestazione fittizia dei beni con l’aggravante mafiosa per avere fatto da prestanome di una società per la vendita di caffè legata alla mafia. Un’accusa pesante, sia per il rischio di condanna ma soprattuto per le ricadute sulla persona: Daniele Santoianni è un volto noto per essere stato tra i concorrenti del Grande Fratello, decima edizione. Ecco perché due anni e mezzo fa la notizia del suo arresto fece particolarmente scalpore. Adesso però quelle accuse che ne hanno segnato la storia più recente sono cadute, cancellate da una pronuncia di assoluzione “perché il fatto non sussiste”.
«Non auguro a nessun cittadino quello che ho passato. Essere vittima di un errore giudiziario causa un dolore indescrivibile a chi è stato arrestato e ai suoi familiari», commenta Daniele Santoianni. Che poi si dice felice di avere trovato un tribunale che ha ascoltato la sua difesa. Accostato all’attore Riccardo Scamarcio per la somiglianza fisica, aveva spiegato all’epoca dell’arresto di «aver fatturato 330mila euro non con la società del caffè ma con una ditta di noleggio di auto di lusso». «La civiltà giuridica di un paese è dimostrata dalla capacità dei suoi giudici di riconoscere l’errore e di ristabilire la verità restituendo l onorabilità a cittadini che nulla hanno commesso», conclude. A difendere Santoianni è stato l’avvocato Giampiero Biancolella.
L’assoluzione di Santoianni è arrivata nel processo ‘Mani in pasta’ sul clan mafioso del quartiere palermitano dell’Acquasanta che aveva portato a 91 misure di custodia cautelare. Il processo si è concluso con 33 condanne per 182 anni di reclusione e 34 assoluzioni.
Nel dettaglio: Pietro Abbagnato, 3 anni; Cristian Ammirata, 1 anno e 6 mesi; Lorenzo Badalamenti, assolto; Salvatore Badalamenti, assolto; Fabrizio Basile, 12 anni; Tommaso Bassi, assolto; Giulio Biondo, assolto; Antonino Bonura, assolto; Stefano Calafiore, assolto; Filippo Canfarotta, assolto; Fabio Chiarello, 4 anni e 10 mesi; Andrea Ciampallari, assolto; Salvatore Ciampallari, 4 anni e 10 mesi; Salvatore Ciancio, 8 mesi; Letizia Cinà, 6 anni e 10 mesi; Riccardo Colombo, assolto; Giuseppe Corona, assolto; Paolo Attilio Remo Contini, assolto; Giampiero D’Astolfi, 8 anni e 2 mesi; Danilo D’Ignoti, assolto; Lorenzo Di Salvo, assolto; Leonardo Disato, assolto; Antonino Di Vincenzo, 1 anno e 6 mesi; Giovanni Di Vincenzo, 5 anni e 8 mesi; Francesco Charles Fabio, assolto; Laura Fabio, assolto; Francesco Pio Ferrante, 9 anni; Giovanni Ferrante, 8 anni; Ignazio Ferrante, assolto; Michele Ferrante, 12 anni; Angelo Fontana, assolto; Gaetano Fontana, 1 anno e 6 mesi; Giovanni Fontana, 1 anno e 8 mesi; Rita Fontana, assolta; Giuseppe Gambino e Nunzio Gambino a 6 anni e 8 mesi; Salvatore Giglio, 8 anni e 9 mesi; Roberto Giuffrida, 6 anni e 8 mesi; Ivan Gulotta, 5 anni e duemila euro di multa; Roberto Gulotta, 10 anni; Filippo Lo Bianco, assolto; Giovanni Mamone, 1 anno e 4 mesi; Davide Matassa, assolto; Sergio Napolitano, 12 anni; Domenico Onorato, 12 anni; Santo Pace, 12 anni; Gianluca Panno, assolto; Domenico Passarello, 12 anni; Emilia Passarello, assolta; Pierfulvio Pecoraro, 1 anno e 4 mesi; Gaetano Pensavecchia, assolto; Raffaele Pensavecchia, assolto; Gaetano Pilo, assolto; Domenico Pitti, assolto; Vittorio Pontieri, assolto; Michela Radogna, 1 anno e 4 mesi; Massimiliano Regge, assolto; Carmelo Rubino, assolto; Rosolino Ruvolo, assolto; Daniele Santoianni, assolto; Monica Schillaci, assolta; Liborio Sciacca, 12 anni; Giuseppe Spallina, assolto; Angela Teresi, assolta; Francesco Ferrante, mille euro di multa; Giovanni Giannusa, mille euro di multa.
lunedì, 24 Ottobre 2022 - 15:12
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