Sono 55 i milioni messi a disposizione dal Ministero delle Finanze, ritagliati dai fondi del Pnrr e garantiti con la legge 79 del 29 giugno 2022, destinati agli eredi delle vittime italiane delle stragi nazifasciste.
All’articolo 43 di quella legge viene infatti istituito un fondo ministeriale destinato al ristoro dei crimini compiuti contro cittadini italiani dalle forze militari del Terzo Reich tra il primo settembre del 1939 e l’8 maggio del 1945 con una dotazione di 20 milioni di euro per il 2023 e di 11.808.000 euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026.
La possibilità di chiedere il risarcimento è ufficialmente scaduta lo scorso 27 ottobre, sebbene, valutando l’interpretazione della norma a riguardo, potrebbe slittare al prossimo 27 novembre; circostanza che ad oggi rende ancora difficile stabilire quanti abbiano presentato azioni legali per il risarcimento dei danni e per quale ammontare.
La somma stanziata non è però considerata sufficiente dalle diverse associazioni impegnate a ricostruire quante vittime ci sono state. Solo i militari italiani deportati e sottoposti ai lavori forzati furono 80mila, ma mancano dati numerici precisi. Tant’è che il sindaco di Stazzema (Lucca) Maurizio Verona ha chiesto al Mef maggiori risorse, in una lettera indirizzata al ministro Giorgetti, ricordando le 600 vittime civili della strage di Sant’Anna, che farebbe accedere al fondo migliaia di persone e centinaia di enti.
Numeri certi sono al momento quelli che riguardano la strage nazista di Marzabotto: il Tribunale civile di Bologna ha deciso per il risarcimento di 33 familiari ed eredi di alcune delle 800 vittime della strage, condannando la Repubblica Federale Tedesca. Basta considerare i numeri forniti dall’Ansa: al 7 ottobre erano già 43 gli eredi di ex internati nei lager nazisti pronti ad affrontare la battaglia legale. A questi si sommano circa 15 cause intentate nel solo Friuli Venezia Giulia, come indica l’avvocato Andrea Sandra del foro di Udine che ne ha depositate, soltanto lui, cinque nella provincia di Udine, una a Trieste e due a Gorizia.
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mercoledì, 9 Novembre 2022 - 08:52
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