Espulso e punito dal college, la procura negli Usa salva la scuola: niente processo penale per il suicidio di Claudio

Claudio Mandia
Claudio Mandia

Nessuna responsabilità in capo alla EF Academy di Thornwood, nello Stato di New York, per il suicidio di Claudio Mandia, lo studente 17enne che si è tolto la vita dopo essere stato espulso per un compito copiato. La procura della Contea di Westchester ha deciso di non procedere penalmente contro la scuola internazionale, bocciando così le richieste che erano state avanzate dai genitori di Claudio.

Originario di Battipaglia, Claudio era volato oltreoceano per frequentate la prestigiosa scuola e stava concludendo l’ultimo anno di liceo. A un compito di matematica, però, aveva copiato e la scuola lo aveva espulso. Secondo i genitori, il ragazzo fu punito in modo eccessivo, di qui l’accusa si comportamento inumano e gravissime negligenze mossa al personale della scuola.

Dopo l’espulsione, era la contestazione dei genitori, Claudio era stato costretto in isolamento nella stanza della struttura dove alloggiava senza possibilità di uscire, il che avrebbe aggravato il suo stato di frustrazione portandolo al suicidio. Il 17 febbraio Claudio si è tolto la vita: era la vigilia del 18esimo compleanno. I genitori si erano messi in viaggio per festeggiare insieme al giovane ignari dell’accaduto: all’arrivo all’aeroporto Jfk furono accolti dal capo della polizia Oliva che, in una saletta riservata, li mise a parte della morte del figlio. La direzione della Academy ha definito la denuncia presentata dai Mandia «imprecisa e non basata sui fatti».

«Claudio – ha dichiarato la direzione scolastica – stava aspettando l’arrivo della famiglia in una camera che non era chiusa e mai è stato messo in isolamento». «Mentre abbiamo il cuore a pezzi per la morte di Claudio – ha aggiunto – siamo grati alla procura per le conclusioni dopo otto mesi di indagine. Il procuratore ha stabilito che non c’erano basi per incriminare la Ef Academy o chiunque fa parte dello staff».

I genitori di Claudio, però, non si arrendono. All’inizio di novembre hanno fatto causa alla scuola. Causa civile. Che adesso sarà più complessa alla luce della chiusura del procedimento penale. «E’ importante far capire che la decisione non esonera assolutamente la scuola e che sarà il processo civile ad andare a fondo – hanno detto all’ANSA – Bisogna evitare che altri ragazzi siano sottoposti al trattamento riservato al loro Claudio».

martedì, 22 Novembre 2022 - 18:56
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