Camorra, minacce al pentito di Ponticelli per costringerlo a ritrattare: i retroscena del maxi-blitz a Napoli

procura di napoli
Procura di Napoli (foto kontrolab)

Hanno cercato di indurlo a ritrattare mettendo in atto una serie di ritorsioni. A Ponticelli, quartiere alla periferia orientale di Napoli, il cartello criminale composto dalle famiglie De Luca Bossa-Minichini-Schisa-Casella ha messo le mani sull’abitazione del pentito Tommaso Schisa allo scopo di spingere a interrompere la collaborazione con la giustizia.

La circostanza emerge dall’inchiesta che stamattina si è abbattuta su diversi clan attivi tra Barra e Ponticelli, clan uniti da un patto criminale per la gestione degli affari illeciti. Complessivamente gli indagati sono 62, di cui 56 sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere o ai domiciliari.

Tornando alle minacce rivolte a Tommaso Schisa, gli episodi incriminati vanno tra il settembre e il novembre del 2019. Il pentito avrebbe subìto minacce, violenze, furti e danneggiamenti in abitazione. Il clan, pur di raggiungere il suo obiettivo non si è fermato neppure davanti alla sua famiglia. Di queste azioni violente sono accusati sette indagati ritenuti dagli investigatori legati al clan.

lunedì, 28 Novembre 2022 - 13:56
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