Una sentenza storica che arriva nei giorni in cui si piange e si polemizza per la tragedia di Casamicciola. Il Comune di Sarno (Salerno), teatro nel 1998 di una devastante frana che fece 137 morti, è responsabile diretto per quelle vittime. Ventiquattro anni dopo quel dramma, è la Corte di Cassazione a ribaltare giudizi di primo grado e d’appello e, con ordinanza della Terza sezione civile, a stabilire che l’ente dovrà risarcire i parenti e gli eredi di quei morti, strappati alla vita dalla lava di fango venuta giù dal monte nella notte tra il 4 e il 5 maggio del ’98.
Il provvedimento, numero 35020, è stato depositato martedì 29 novembre e decreta la vittoria dello Stato che potrà rivalersi sul Comune per quanto versato come risarcimento alle parti civili in accoglimento del ricorso incidentale della presidenza del Consiglio e del Ministero dell’Interno.
Stando a quanto hanno stabilito gli ermellini, la responsabilità diretta della Pubblica amministrazione, sancita dall’articolo 2043 del Codice civile, è prevista anche per il fatto penalmente illecito commesso dal sindaco attraverso una omissione, e non solo attraverso un atto autoritativo. Nella vicenda tragica di Sarno, l’omissione consiste nel mancato ordine di evacuazione.
Una sentenza storica, dicevamo, e che ribalta gli esisti dei primi due gradi di giudizio nei quali i giudici avevano dichiarato che il sindaco, condannato per omicidio colposo plurimo, era l’unico responsabile e dunque si negava l’azione di regresso nei confronti dell’amministrazione sarnese.
Secondo la Suprema Corte, invece, l’attività colposa addebitata al sindaco «non è meramente materiale ed estranea ai compiti istituzionali, tale da essere legata da un nesso di occasionalità necessaria con le funzioni o poteri esercitati, ma è istituzionale nel senso di estrinsecazione di pubblicistiche e istituzionali potestà».
giovedì, 1 Dicembre 2022 - 09:06
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