Hanno bussato alla porta di casa qualificandosi come ‘carabinieri’. E, siccome indossavano delle pettorine con la scritta ‘carabinieri’, il destinatario dell’inattesa visita non ha esitato ad aprire la porta.
«Dobbiamo eseguire una perquisizione», hanno quelli che si erano presentati come militari dell’Arma. Anche stavolta hanno avuto vita facile.
E’ l’incipit di una rapina commessa nella notte di venerdì 9 dicembre a Napoli. La vittima è un imprenditore del centro storico. L’uomo si è reso conto di essere finito nel mirino dei malviventi solo quando ha subito addirittura un sequestro di persona.
Ma andiamo con ordine. La prima parte del piano criminale si svolge in casa dell’uomo, durante la finta perquisizione. I finti carabinieri rovistano ovunque, fino a quando trovano denaro e preziosi. Quindi dicono all’imprenditore che li avrebbe dovuti seguire per la redazione di alcuni atti in una fantomatica caserma: «Deve firmare il verbale». L’uomo viene fatto salire a bordo di una macchina, presentata come ‘civetta’, ma, appena fuori città, i malviventi disvelano la loro identità: fanno scendere l’imprenditore e scappano. E’ a questo punto che l’uomo realizza di essere vittima di un reato.
«Un fatto gravissimo – ha commentato il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli che ha rilanciato l’allarme postato sui social del giornalista Pino Grazioli – abbiamo immediatamente chiesto alle forze dell’ordine di intraprendere tutte le azioni necessarie per individuare questi pericolosi malviventi e assicurarli alla giustizia».
domenica, 11 Dicembre 2022 - 00:37
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