Il Governo rottama la prescrizione targata Bonafede: sì a un ordine del giorno del Terzo Polo. Meloni: «E’ buon senso»

Alfonso Bonafede
Alfonso Bonafede

La riforma della prescrizione targata Alfonso Buonafede è prossima alla rottamazione. Il Governo ha dato parere favorevole all’ordine del giorno del Terzo Polo che propone di cancellare la riforma Bonafede, la cosiddetta Spazzacorrotti.

«Si tratta – commenta il primo firmatario, il deputato Enrico Costa – di un grande risultato niente affatto scontato. Dimostra che le nostre idee sui temi della giustizia rappresentano un punto di riferimento. Nel nostro programma è scritto chiaro e tondo ‘ripristino della prescrizione sostanziale’ ed è quello che abbiamo previsto nell’odg. Siamo certi che il ministro Nordio darà attuazione a questo importante atto di indirizzo».

Positivo il commento del presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella conferenza stampa di fine anno: «Il Parlamento ha presentato un ordine del giorno per chiedere il ritorno della prescrizione a come era prima della modifica del ministro Bonafede e abbiamo dato parere favorevole. E’ una dichiarazione di buonsenso» per evitare «che ci siano indagati a vita. Credo che su questo ci sia un consenso trasversale».

Piccato il commento del Movimento 5Stelle. In una nota a firma dei componenti grillini in Commissione Giustizia della Camera (Stefania Ascari, Federico Cafiero De Raho, Valentina D’Orso e Carla Giuliano), si legge: «Il parere favorevole del governo all’odg di Azione-Iv sulla prescrizione era ovvio e scontato, è chiaro a tutti che è nata una nuova maggioranza in cui Renzi e Calenda non sono solamente una stampella permanente del governo ma addirittura dettano la linea, come in questo caso. Pezzo per pezzo, stanno attuando una controriforma della Giustizia che ha come priorità lo smantellamento della legge Spazzacorrotti. Prima la cancellazione dei reati contro la Pa dall’elenco di quelli ostativi ai benefici penitenziari, ora questo impegno al governo a cancellare la riforma della prescrizione voluta dall’ex ministro Bonafede. Evidentemente Fd’I, Lega, FI e Azione-Iv non hanno altra priorità se non eliminare i presìdi di legalità e certezza della pena. A questo si aggiungono i loro annunci per prossimi interventi su abolizione dell’abuso d’ufficio, stretta sulle intercettazioni e altre misure che spianeranno la strada all’impunità, con particolare attenzione a quella dei colletti bianchi».

Ma cosa cambia con l’abolizione della riforma Bonafede? Si torna anzitutto alla riforma Orlando. Tradotto: la prescrizione targata Bonafede, entrata in vigore il primo gennaio 2020 e varata dal Governo Lega-5 Stelle, smetteva di decorrere all’esito della sentenza di primo grado, sia essa di assoluzione che di condanna. In pratica a seguito della sentenza di primo grado, non vi era più un limite alla durata dei processi in Appello o in Cassazione.

giovedì, 29 Dicembre 2022 - 14:23
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