La rabbia è forte. E a poco valgono le scuse che, in tutta fretta, il sindaco ha rivolto ai suoi concittadini. A Sant’Agata de’ Goti, in provincia di Benevento, un’ala del cimitero cittadino è crollata provocando un effetto domino devastante. Più di cento, bare e urne funerarie, sono state trascinate dal costone ceduto nel vallone sottostante dove insiste un torrente. Un fatto increscioso, anche perché pare che in molti sapessero della fragilità del blocco crollato.
«Chiedo scusa. Questa Amministrazione, tutta, chiede scusa alla città. E’ l’unica cosa da fare in questo momento», si è affrettato a dire il sindaco di S. Agata dei Goti, Salvatore Riccio. «Siamo addolorati per questa sciagura – dice il primo cittadino – e vicini ai familiari dei defunti collocati nel blocco crollato. Faremo tutto quello che possiamo per riportare in sicurezza Bare ed urne. Già domani mattina avranno inizio le operazioni di recupero».
«Quanto accaduto – continua – è grave ma preghiamo tutti di non cercare colpevoli senza conoscere realmente i fatti. A questo provvederanno, eventualmente, le preposte autorità. Ora non serve a risolvere la situazione. Quella del cimitero centro e dell’ala franata è una condizione problematica che viene dal passato non recente e per la quale l’Ente stava lavorando, al fine di trovare una soluzione definitiva e decorosa. Le piogge incessanti di questi giorni hanno, purtroppo, fatto cedere il terreno sottostante causando il crollo».
«Non cerchiamo giustificazioni – prosegue il sindaco – Rispettiamo il dolore dei familiari, chiediamo umana comprensione e massima collaborazione da parte di tutti».
Vanno al contrattacco esponenti del Pd e del movimento civico de ‘I Goti’: «La nostra comunità – si legge nel comunicato – oggi piange i suoi cari. Siamo vicini alle famiglie tutte interessate dal crollo. L’odierno cedimento strutturale di una parte del cimitero del centro cittadino è stato da tempo evidenziato, sollecitato e sono stati chiesti interventi urgenti. Le soluzioni tecniche/amministrative già individuate oltre tre anni fa sono state ‘bocciate e cancellate’ senza che venisse programmata nel contempo una nuova urgente soluzione al problema». «Non ultimo, ad ottobre scorso – conclude la nota – dopo interrogazioni in merito mai riscontrate avevamo formalizzato anche la richiesta di un Consiglio comunale specifico. Soluzioni individuate, sollecitate ma mai attuate».
giovedì, 19 Gennaio 2023 - 17:58
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