Il reato contestato è estorsione aggravata dal metodo mafioso, commesso tra la fine 2017 alla metà del 2018 ai danni di un imprenditore edile costretto a versare ben 80mila euro in più tranche, dilazionati in otto mesi. I carabinieri di Marano, comune a nord di Napoli, hanno arrestato Lorenzo Nuvoletta e Antonio Orlando, 41 e 65 anni. Il primo è nipote del noto capoclan mafioso, scomparso anni fa, di cui porta nome e cognome, e il secondo è ritenuto un boss dell’omonimo clan.
I due indagati sono legati da vincoli di parentela, e ad emettere l’ordinanza di custodia cautelare è stato il gip del tribunale di Napoli, Antonino Santoro su richiesta della Dda partenopea (sostituto procuratore Giuseppe Visone). «Hai iniziato i lavori senza la nostra autorizzazione, siamo quelli che comandano a Marano» è la frase che Nuvoletta e Orlando avrebbero rivolto alla vittima, avvicinata personalmente dai due.
L’imprenditore nel mirino del clan – secondo le indagini – stava realizzando 12 appartamenti a Marano e la richiesta gli sarebbe stata formulata nell’inverno del 2017, nel corso di un incontro a pranzo in un agriturismo. Oltre agli indagati e all’imprenditore, al pranzo sarebbero state presenti altre persone, oltre agli indagati e all’imprenditore.
Le indagini dei militari dell’Arma della compagnia di Marano sono partite grazie a una conversazione intercettata il 12 novembre 2020. All’appuntamento c’erano andati Lorenzo Nuvoletta – figlio di Ciro, fratello del defunto boss Lorenzo Nuvoletta, ndr e lo “zio”, così come chiamano Orlando. «Sono stato latitante 10 anni» avrebbe detto quest’ultimo alla vittima, per intimorirla.
Dei “prelievi” si sarebbe occupato direttamente Lorenzo Nuvoletta, a cui i soldi sarebbero stati versati anche in un ristorante, mentre a cena con la sua famiglia. Antonio Orlando era già detenuto a causa di un altro procedimento, in regime di 41bis, presso il Carcere di Terni.
lunedì, 23 Gennaio 2023 - 15:28
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