Ricorda che quella ormai conclusasi è stata una «consiliatura complessa» perché «segnata da gravi episodi» ma sottolinea come, anche nel mare in tempesta, si sia cercato «di superare le profonde tensioni prodotte da quelle vicende, per assicurare il corretto funzionamento degli uffici giudiziari». E a tal proposito riconosce all’uscente vicepresidente David Ermini un «alto senso delle istituzioni» «nel condurre i lavori di questo Consiglio durante il suo percorso anche nei momenti più difficili».
Nella cerimonia di congedo del vecchio Csm e del contestualmente insediamento dei nuovi 30 membri (20 togati e 10 laici), il Capo dello Stato Sergio Mattarella – che è anche presidente dell’organo di autogoverno della magistratura – elogia l’operato di giudici e pm che hanno affrontato, non senza difficoltà, il ‘Palamaragate’.
E, seppur tra le righe, lancia un monito a quelle forze politiche che accarezzano l’idea di ridimensionare il potere delle toghe, e in particolare dei pubblici ministeri: «I compiti che la Costituzione e la legge affidano al Csm sono volti ad assicurare l’indipendenza della magistratura, pilastro della nostra democrazia e sancita dalla Costituzione».
«La magistratura – aggiunge Mattarella – ha nei valori costituzionali, nel suo ambito e nella sua storia, le risorse per affrontare le difficoltà e per assicurare – con autorevolezza e con credibilità – il rispetto della legalità indispensabile per la vita e la crescita civile della società e del nostro Paese nel suo complesso».
Quanto all’istituzione, attraverso «l’esercizio trasparente ed efficiente del governo autonomo» il Csm «deve garantire, nel modo migliore, l’autonomia e l’indipendenza della giurisdizione; e deve assicurare agli uffici giudiziari il miglior livello di professionalità dei magistrati, che svolgono con impegno e dedizione la loro attività anche in condizioni ambientali complesse e talvolta insidiose».
martedì, 24 Gennaio 2023 - 20:24
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