Si scrive reato di tortura, si legge detenuti legati e picchiati mentre si trovavano nelle loro celle. L’inquietante storia di violenze in danno di detenuti da parte di agenti della Polizia penitenziaria arriva dal carcere di Biella ed è accompagnata dalla notizia dell’arresto di un commissario, all’epoca dei fatti vicecomandante pro-tempore della Polizia Penitenziaria dell’istituto di pena: l’ufficiale è stato posto ai domiciliari. Indagati altri 27 agenti.
L’inchiesta è partita nell’agosto dello scorso anno. Ed è partita, paradossalmente, per indagare sul comportamento di un detenuto che era stato denunciato proprio dal vicecomandante della Penitenziaria oggi messo ai domiciliari. L’ufficiale aveva accusato il detenuto di essersi reso protagonista di atti di violenza e minaccia nei suoi confronti, nonché di oltraggio a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. La procura ha dunque acquisito alcune immagini riprese dalle telecamere e si è però allarmata per alcuni momenti riprodotti dal video: il detenuto, già ammanettato, veniva legato con del nastro adesivo, e quindi con modalità in contrasto con le leggi sull’ordinamento penitenziario.
Così i magistrati hanno virato sul commissario e l’amministrazione carcerata, informata dalla procura, ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti del pubblico ufficiale. Il detenuto, nel frattempo trasferito in altro penitenziario, ha confermato di aver subito abusi nel carcere biellese, fatto che veniva confermato dai referti medici. «Si rendeva necessario – spiega la procuratrice Camelio in una nota – fare chiarezza sull’intera dinamica dei fatti. Pertanto si provvedeva all’acquisizione delle immagini riprese dalle videocamere che venivano visionate dai carabinieri della sezione di PG ed agli altri atti d’indagine, condotte direttamente dal Procuratore e dal Sostituto co-titolare del fascicolo».
La visione di tutte le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza, ha consentito di accertare ulteriori gravi episodi di violenza – e di illecito contenimento – posti in essere dalla polizia penitenziaria nei confronti di altri due detenuti. Il 16 dicembre la Procura ha cosi’ depositato richiesta di misure cautelari a carico degli agenti coinvolti. Lunedì scorso, 6 febbraio, in parziale accoglimento della richiesta, il GIP ha ordinato l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari a carico del vicecomandante pro tempore e si riservava, all’esito degli interrogatori (che dovrebbero cominciare lunedì) sull’applicazione delle altre richieste di misure interdittive nei confronti degli altri ventisette agenti coinvolti.
venerdì, 10 Febbraio 2023 - 13:58
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