Congresso Unicost, Nordio diserta il via. Riforma Cartabia nel mirino dei lavori


La prima giornata del Congresso Nazionale di Unicost, intitolato “La Giustizia e la Magistratura tra riforme e rinnovamento”, che si svolge presso il centro San Domenico a Bologna, ha visto alternarsi magistrati, professori e politici, impegnati ad analizzare le novità relative alle riforme della giustizia. Dà forfait il ministro Carlo Nordio, invitato nel giorno augurale: è all’estero per impegni di governo. Nel mirino delle critiche, inoltre, finisce spesso il predecessore in via Arenula, l’ex guardasigilli Marta Cartabia, per l’omonima riforma.

Inquadra la questione in apertura Giuseppe Di Giorgio, Segretario distrettuale di Unicost, che dichiara: «Riformare è compito del legislatore, la riforma della giustizia viene proiettata sulla giurisdizione ab externo attraverso scelte legislative, che i magistrati hanno il dovere di rispettare e di far funzionare. Il rinnovamento può essere un effetto delle riforme ma richiede adesione dall’interno, consapevolezza di doversi rinnovare e continuo discernimento sulla direzione da mantenere. Senza un reale rinnovamento la sola riforma della giustizia è qualcosa che mai soddisferà, di cui ciclicamente si ritornerà a parlare».

Sottolinea ancora Di Giorgio: «Auspichiamo toto corde che il nuovo CSM recuperi rapidamente l’autorevolezza e la credibilità di cui necessita».
«Oggi le minacce non derivano dai conflitti con i poteri dello stato, ma dalla cronicizzazione di emergenze interne» conclude l’esponente Unicost.

Nel suo saluto iniziale, la Presidente di Unicost, Rossella Marro, nota: «Numerose sono le ombre sulla riforma, che tra gli altri introduce aspetti di gerarchizzazione anche degli uffici giudicanti, esaspera la competizione tra i magistrati, e la spinta produttivistica, accentua il rischio di burocratizzazione della funzione». «Alle riforme – rileva ancora Marro – è necessario che si accompagni un progetto ed una visione comune della magistratura, capace di dar luogo ad un nuovo percorso nell’associazionismo e dell’autogoverno».

Raffaele Graziano, Componente della Direzione nazionale Unicost, moderatore del primo panel, aggiunge: «Il PM deve rimanere il primo giudice con cui si deve confrontare il cittadino». Citando il 50% di dati di proscioglimento in primo grado, Graziano critica le critiche per le quali ci sarebbe una adesione del giudice alle posizioni del Pm, rispetto alle quali sarebbe necessario prevedere la separazione delle carriere fra magistratura requirente e giudicante.

Gli ha fatto eco Federico Cafiero de Raho, Vicepresidente della Commissione giustizia della Camera dei deputati, eletto con il M5S, che stigmatizza la deriva formalistica della magistratura: «Sempre più burocrati e sempre meno magistrati composta da magistrati». Per i Pm, «non occorre raggiungere il risultato, ma aspettare la legge. La polizia vuole arrivare all’arresto, il Pm no», sottolinea l’ex magistrato: «Pm e giudici hanno la stessa passione e osservano la costituzione e le leggi, sono persone tutte consapevoli dell’importanza del ruolo che svolgono».

Nota l’esponente pentastellato, oggi «viene sanzionato chi non riesce ad affrontare il proprio carico di lavoro», mentre «il Pm ha l’obbligo di affrontare le questioni che provengono dal territorio». Osserva retoricamente Cafiero De Raho: «C’è qualcuno che insegni a magistrati come sviluppare indagini specialistiche per essere presenti sul territorio e contrastare la criminalità dilagante?» L’ex procuratore nazionale antimafia critica anche la legge su conferenze e comunicati stampa e le sanzioni previste dalla legge Cartabia. “Via via che si chiude la bocca ai magistrati, si viola la Costituzione e il principio di libertà di informazione”, mentre “la polizia giudiziaria viene delegata ai comunicati stampa».

«Oggi chi ha la scrivania pulita è un lavoratore perché non ha ‘carico», incalza Cafiero De Raho. «E’ molto più facile fare numeri che i risultati che sul territorio si sentono». «E’ arrivato il momento che i magistrati si facciano sentire (nel palazzo, ndr») c’è un acredine. I magistrati sono considerati nemici del parlamento». Venendo alle proposte di legge sulla separazione delle carriere – a firma degli onorevoli Giacchetti, Costa e Morrone -, si tratta di «tre proposte identiche», aggiunge , «dove sarà la politica a dominare». Ci «saranno concorsi separati, quelli per il giudice e il pm. Neanche a livello concorsuale» ci sarà l’unità della magistratura. Lo stesso principio dell’obbligatorietà dell’azione penale viene ora messo in discussione, denuncia l’ex procuratore nazionale antimafia. “All’articolo 112, all’obbligatorietà dell’azione penale si aggiunge, nei casi e nei modi previsti dalla legge”, dunque ogni anno “ci sarà una legge con i criteri di priorità”, che deciderà la politica.

Nel prosieguo dei lavori, sono intervenuti ancora Maria Masi, Presidente del Consiglio nazionale forense, che ha sottolineato la necessità di una «cultura comune della giurisdizione». «La formazione deve essere comune per tutti”, ha sottolineato l’avvocata. Alle riflessioni del professor Mario Esposito, Professore di diritto costituzionale nell’Università del Salento («Le recentissime riforme del processo civile presentano sintomi di un profondo mutamento di assetto ordinamentale della magistratura: il legislatore sembra, oggi ancor più chiaramente, voler sostituire a sé le giurisdizioni superiori, con una sorta di delega extra ordinem, vincolando il giudice del merito all’applicazione di precedenti confezionati in astratto, a prescindere dal concreto esercizio dei diritti processuali delle parti, dalle loro concrete vicende. Che fine fanno fanno gli artt. 24 e 101 della Costituzione?») hanno fatto seguito quelle di Cochita Grillo, già Componente del Csm, che ha stigmatizzato come le riforme fino a oggi susseguitesi non abbiano riportato i risultati sperati: «La professionalità del magistrato non si evince solo dai numeri».
Roberto D’Auria, componente del Consiglio superiore della magistratura, conclude: «La giurisdizione o è di qualità o non è giurisdizione».

venerdì, 10 Marzo 2023 - 19:34
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