Si rifà il look la chiesa del Gesù Nuovo, una delle più importanti a Napoli, crocevia del fiume di visitatori nel centro storico. La facciata della basilica sarà restaurata, con un intervento altamente specialistico. L’importo dei lavori, a carico della Compagnia di Gesù, è di circa 1,7 milioni di euro. A questi vanno aggiunti 240.000 euro per garantire la sicurezza del cantiere, e predisporre gli apprestamenti necessari al coordinamento. L’ordine dei Gesuiti, possessore dello storico complesso, sosterrà anche le opere sulle facciate del Padiglione San Sebastiano, per altri 600.000 euro. Un imponente progetto di restauro, per uno dei simboli della città, a metà strada tra l’obelisco dell’Immacolata e la basilica di Santa Chiara.
Tra fede e leggende esoteriche, Gesù Nuovo custodisce il corpo di san Giuseppe Moscati, il medico santo, ma anche il mistero del bugnato. Proprio la facciata reca strani segni incisi, ai lati delle bugne “a punta di diamante”. La tradizione laica ci vede significati segreti, tramandati dai maestri pipernieri.
«La facciata storica è stata restituita alla città – spiega padre Jean-Paul Hernandez, teologo gesuita, alla presentazione del progetto – ora napoletani e turisti non vedranno più i ponteggi, che per un anno avevano tenuto nascosto un intenso lavoro di ripulitura e restauro. La facciata “si svela” come mai avvenuto prima e scopriamo “non solo una facciata”. Le bugne caratteristiche che rendono il Gesù Nuovo di Napoli un monumento di interesse internazionale sono state riportate alle tonalità originarie del loro piperno». Da oggi, in sostanza, possono essere ammirate come nel 1470. Ossia ben prima che diventasse la facciata di una chiesa. Infatti, all’origine, era la facciata del palazzo nobiliare, fatta costruire dai principi Sanseverino di Salerno.
«La volontà della Compagnia di Gesù – afferma monsignor Franco Beneduce, gesuita e vescovo ausiliare di Napoli – è di recuperare un simbolo per la città e per la Chiesa tutta e di restituire bellezza ad un luogo in cui ci si prende cura del prossimo». Padre Roberto Del Riccio, provinciale della Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù, sottolinea le due dimensioni del restauro: civica ed ecclesiale. «Due ragioni – dice – ci hanno spinto a questo intervento impegnativo in termini di risorse umane. Restituire alla città un bene prezioso che le appartiene, al di là di chi sia il proprietario. Era importante restituire ai fedeli napoletani un luogo molto amato, non solo per la profonda devozione a san Giuseppe Moscati e la costante presenza di gesuiti che si dedicano al ministero della riconciliazione».
Religione e cultura sono la cifra dell’intervento. Di «cantiere della conoscenza» parla la funzionaria di zona per la Soprintendenza, Elisa Di Crescenzo, nel descrivere i materiali utilizzati. «Il concreto avvio degli interventi, che – aggiunge il direttore dei lavori, Gianfranco Bidello – hanno portato a nuova luce la facciata simbolo della piazza patrimonio dell’Unesco e messo in sicurezza la chiesa, si colloca nella celebrazione della Messa serale del 15 dicembre 2017. In quell’occasione, la vetratura e la struttura del finestrone nella navata principale cedettero, senza per fortuna causare danni o feriti». Una chance da sfruttare: il finanziamento dei Gesuiti utilizza, con una copertura del 90%, il bonus facciate. L’incentivo fiscale eliminato dall’ultima legge di bilancio, e sostituito da altre misure per la ristrutturazione degli edifici.
lunedì, 13 Marzo 2023 - 22:35
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