Il centrodestra ci prova: prende una proposta di legge del Pd su un tema peraltro delicato, la stravolge e la spinge in Aula, dove – numeri alla mano – è certa di ottenere il via libera. Ma il Pd, pure colto alla sprovvista, si aggrappa all’unico appiglio procedurale possibile e con uno sgambetto dell’ultimo minuto fa rovinare il centrodestra e quella proposta di legge che aveva assunto un altro aspetto.
Maggioranza e opposizione arrivano ai ferri corti sulla questione ‘detenute madri’, con il Pd che convoca una conferenza per denunciare il centrodestra e la sua volontà di accanirsi contro i figli delle detenute e Matteo Salvini della Lega che cerca di fare leva sulle paure dei cittadini agitando lo spauracchio delle borseggiatrici libere «grazie al Pd». Nel mezzo Forza Italia che tace ad eccezione del deputato Giorgio Mulé che ancora una volta va contro Fratelli d’Italia.
Nella giornata di ieri la commissione Giustizia della Camera ha approvato alcuni emendamenti a firma Carolina Varchi (Fratelli d’Italia), con il parere favorevole del Governo, che modificano la proposta di legge presentata dal Pd (a prima firma Serracchiani) sulle detenute madri. In particolare le proposte di modifica prevedono che le madri scontino la pena in carcere (e non negli Icam, Istituti a custodia attenuata per detenute madri), in caso di recidiva e cancellano la norma che prevede lo slittamento della pena per le donne incinte o con un figlio che abbia meno di un anno. Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellariha subito rivendicato la novità: «Finalmente si cambia e la gravidanza non sarà una scusa: chi commette reati verrà sanzionato, pur nel rispetto dei diritti di tutti, nascituro compreso». «Ora, per il bene del Paese – aggiunge Ostellari -, attendiamo che il testo venga portato in aula come previsto. Così le borseggiatrici in stato di gravidanza non resteranno impunite e, secondo la valutazione del magistrato, sconteranno la pena presso una casa famiglia o in un apposito carcere per detenute madri». L’articolo 146 del codice penale prevede il differimento della pena per le donne incinta, per le madri con un figlio inferiore a un anno di età, per chi è affetto da Aids o da altra malattia grave.
La modalità alla proposta di legge presentata dal Pd ha spinto le opposizioni a votare contro. Non solo: si è scatenata la bagarre. Il Pd è salito sulle barricate e ha sfruttato il solo appiglio procedurale possibile per far decadere il testo: i dem, nella tarda mattinata di oggi, hanno ritirato le firme alla proposta di legge e quindi il provvedimento, essendo stato presentato da loro in quota opposizione, decade.
«Abbiamo deciso di ritirare la nostra proposta di legge sulle detenute madri dalla commissione Giustizia della Camera. Eravamo a un passo dall’introdurre nel nostro sistema una legge di civiltà per fare in modo di non vedere mai più bambine e bambini dietro le sbarre. Con la forzatura della destra di oggi il testo è stato stravolto e purtroppo con queste norme l’obiettivo della nostra proposta è stato cancellato. Se vogliono norme per più bambine e bambini in carcere si facciano da soli la legge. La destra ancora una volta mostra la sua totale insensibilità, una vergogna», hanno dichiarato i componenti del Partito Democratico della Commissione Giustizia della Camera.
Condanna anche da parte del Terzo Polo. «Immorale il comportamento della maggioranza contro le detenute madri e i loro figli. Il Partito democratico è stato costretto a ritirare la pdl per la tutela dei loro diritti. Era e rimane una battaglia giusta su cui non si può arretrare: mai più bambini costretti a crescere in carcere!», ha scritto su Twitter la deputata di Azione-Italia Viva, Elena Bonetti.
Finito all’angolo, il centrodestra ha cercato di divincolarsi dalla morsa delle critiche rovesciando la prospettiva. Il ministro dell’Interno leghista Matteo Salvini ha così tentato di gettare la croce sul Pd, accusandoli di favorire la micro-criminalità: «Il Pd libera le borseggiatrici Rom che usano bimbi e gravidanza per evitare il carcere e continuare a delinquere. Vergognatevi».
Si è smarcato solo Giorgio Mulé di Forza Italia, che intervenendo a Tagadà su La7 ha commentato:«Far partorire le donne di etnia rom in carcere, perche’ borseggiatrici, è sbagliato: i bambini nascono in ospedale».
Poco dopo il gruppo Pd alla Camera, con la presidente Debora Serracchiani insieme a Chiara Gribaudo, Federico Gianassi e Alessandro Zan, ha voluto incontrare la stampa in piazza Montecitorio davanti alla Camera per denunciare il comportamento della maggioranza parlamentare di centrodestra nell’esame della nuova legge sulle detenute madri: «Mi sembra ormai una certezza l’accanimento della maggioranza contro i bambini. Sono passati dalla legge e ordine alla disumanità e inciviltà. Stanno facendo fare dei passi indietro al Paese pericolosissimi». «Nella nostra proposta – ha spiegato Serracchiani – non veniva condonata nessuna pena, non veniva amnistiata nessuna donna o genitore che abbia un figlio o sia incinta. Semplicemente noi diciamo che nei tre primi anni di vita del bambino, che sono fondamentali nella crescita, il bambino non debba trascorrere questi anni in carcere. Le donne avrebbero scontato la pena ma in istituti protetti. Bambini non possono essere segnati a vita da disumanità di qualche leader politico che non vuole capire che i bambini devono essere al centro di ogni nostra decisione». «E’ vergognoso», ha proseguito, che la maggioranza, in primis la Lega, stiano per presentare una Pdl «che farebbe finire in carcere anche le donne incinte o che stanno per partorire» e che quindi «porterebbe ad aumentare il numero dei bambini in carcere». Contenuti che hanno inserito nella Pdl che il Pd aveva presentato e che quindi i Dem sono stati costretti a ritirare. Norme che arriverebbero «addirittura a modificare la legge vigente in modo peggiorativo e far sì che possano entrare in carcere anche le donne incinta che oggi non entrerebbero in carcere e anche le mamme di bambini fino a un anno di età». Serracchiani ha tenuto a sottolineare che questa vicenda delle Detenute madri arriva dopo la vicenda della bocciatura della filiazione e ha parlato di «furore ideologico della destra contro le donne condannate, contro i bimbi delle coppie omogenitoriali. La propaganda è su tutto, basta il video di una borseggiatrice incinta che si fa propaganda anche su quello».
giovedì, 23 Marzo 2023 - 16:51
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