Una pena a due anni di reclusione, così come inflitta in primo e secondo grado. La Cassazione ha confermato la condanna per Lino e Rita Botter, i genitori padovani di Eleonora, la 17enne che morì di leucemia perchè i genitori si rifiutarono di sottoporla alla chemioterapia, quando la possibilità di guarigine era pari all’80%. La coppia, come riporta il Gazzettino, era stata imputata di omicidio colposo. La vicenda parte nel 2015, ma solo un anno dopo i primi sintomi del male la ragazza venne sottoposta ad accertamenti clinici che confermarono il sospetto di leucemia linfoblastica acuta. I familiari, tuttavia, rifiutarono il protocollo medico tradizionale.
La ragazza morì nell’agosto del 2016 senza terapia del dolore, e con l’unico supporto della vitamina C perché i genitori erano seguaci del metodo Hamer, il metodo tedesco radiato dall’albo professionale per aver elaborato quella che chiamò la Nuova medicina germanica. Di fronte alla malattia, Lino e Rina Botter sottoposero la figlia esclusivamente a cicli di cortisone, agopuntura e vitamina. Nel dicembre di 8 anni fa, Eleonora si sente male tornando da scuola. Nei giorni precedenti aveva sofferto di febbre e dolori alle ossa. Si reca dal medico di base a Bagnoli di Sopra per una visita.
Solo il 10 febbraio del 2016, quindi con un mese di ritardo dal presentarsi della malattia, viene sottoposta ad accertamenti clinici. Dopo poche ore le viene diagnosticata la leucemia e per questo viene ricoverata nel reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale di Padova. Ma la paziente rifiuta la chemioterapia, scelta condivisa dai familiari. Il 26 febbraio la ragazza esce dall’ospedale, proprio il giorno in cui il Tribunale per i minori sospende ai Bottaro la potestà genitoriale, ordinando alla coppia di sottoporre la figlia alla chemioterapia in una struttura sanitaria a loro scelta. Il calvario di Eleonora la vede quindi all’ospedale di Bellinzona, in Svizzera: anche qui, di fronte alla sollecitazione di ricorrere alle cure tradizionali i genitori oppongono un rifiuto. Il 31 luglio Eleonora rientra in Italia e viene ricoverata all’ospedale di Schiavonia, nel padovano. Senza terapia del dolore e con l’unico supporto delle vitamine, muore il 29 agosto dello stesso anno.
Nei vari gradi di giudizio, è stata formulata l’ipotesi ce la giovane sia stata fortemente influenzata dai genitori ad affidarsi al metodo Hamer. La qual cosa l’avrebbe condotta a morire senza l’ausilio di una terapia medica riconosciuta. Per il procuratore aggiunto Valeria Sanzari, Eleonora non avrebbe mai avuto modo di costruire una propria libertà di scelta delle cure, siccome plagiata dai genitori. I Botter, dal canto loro, non si sono mai pentiti della loro scelta.
giovedì, 30 Marzo 2023 - 17:39
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