Sul caso dell’avvocato mamma che si è vista respingere un’istanza di legittimo impedimento avanzata per stare accanto al bimbo di 2 anni ricoverato in day hospital, arriva anche un’interrogazione parlamentare.
A presentarla è stata Sefania Ascari, deputata del Movimento 5 stelle. Il provvedimento del Tribunale di Roma, sottolinea la parlamentare in una nota, «è profondamente ingiusto sia perché in contrasto con le basilari garanzie del diritto alla difesa, uno dei principi cardine dell’ordinamento costituzionale, sia perché lesivo del diritto alla genitorialità di una madre lavoratrice».
Il video denuncia dell’avvocato Salamandra
«Da avvocata, comprendo bene – prosegue Ascari – lo sfogo della collega Salamandra. Non siamo solo avvocate, professioniste, lavoratrici. Siamo, in molti casi, anche madri che con fatica conciliano vita privata e vita professionale. I magistrati non devono dimenticare che di fronte a sé hanno delle persone, non fascicoli e numeri e gli abusi di potere sono intollerabili, a maggior ragione se perpetrati da chi è al servizio della giustizia. Simili episodi ledono la dignità della donna, oltre che la nostra professione». Di qui l’interrogazione parlamentare allo scopo di «accertare le responsabilità dell’Autorità Giudiziaria e fare in modo che ciò che è accaduto non si ripeta».
Nell’attesa della risposta del Guardasigilli, arrivano nuove testimonianze di solidarietà all’avvocato Salamandra, che aveva denunciato quanto accadutole tramite un video pubblicato su Facebook. L’Associazione nazionale forense parla di «arbitrio dei magistrati, che rinviano i processi senza ostacoli, con qualunque motivazione, mentre non si tutelano le avvocate e gli avvocati anche in casi gravi come questo». E quindi chiede «al CSM e al Presidente del Tribunale di Roma un immediato intervento chiarificatore sul caso specifico, ma più in generale facciamo un appello urgente al ministero di Giustizia: si garantisca in modo sistematico il legittimo impedimento e l’efficace tutela dei diritti di difesa». Nel caso in cui, conclude l’Anf, non dovesse esserci alcuna risposta soddisfacente sul punto «chiamiamo tutta l’Avvocatura istituzionale e associativa a una manifestazione di protesta unitaria a Roma nelle prossime settimane».
Mette le mani avanti la Camera penale di Roma, che da un lato parla di «ennesima manifestazione di un’idea proprietaria del processo da parte di alcuni magistrati che immaginano di poterlo amministrare a prescindere dal ruolo, dalle funzioni e dalle esigenze delle parti, specie della parte debole di tutta questa storia, l’imputato, al quale solo, come in passato abbiamo avuto modo di rimarcare, il processo per davvero appartiene»; ma d’altro canto avverte che prima di sposare in maniera cieca la causa dell’avvocato Salamandra saranno acquisiti «tutti i possibili riscontri, anche documentali, e verificare se per avventura la narrazione, pure di prima mano, non sia stata in qualche modo inconsapevolmente imprecisa».
Sostiene la penalista di Roma anche il Consiglio dell’Ordine degli avvocati Napoli, guidato dall’avvocato Immacolata Troianiello, che coglie l’occasione per sottolineare le difficoltà che gli avvocati incontrano quotidianamente nel conciliare concomitanti impegni professionali con indifferibili impegni personali. «Abbiamo sempre dimostrato notevole attenzione verso questo tema. Già in passato quando coordinavo il Comitato pari opportunità – ha ricordato Troianiello – venne sottoscritto con il tribunale un protocollo d’intesa finalizzato al riconoscimento del legittimo impedimento nei vari casi dovuti a esigenze di natura familiare. Sensibilizziamo dunque l’Autorità giudiziaria al rispetto del legittimo impedimento: si lasci ispirare a criteri anche di equilibrio e di buonsenso».
lunedì, 17 Aprile 2023 - 20:18
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