Palermo, arrestata la presidente antimafia: saccheggiava la scuola. Portava a casa pc, tv e persino il cibo della mensa

La dirigente scolastica Daniela Lo Verde

La spesa? Anziché al supermercato la faceva ‘saccheggiando’ la mensa scolastica dove era dirigente: a casa portava di tutto, a scrocco. I computer? Anche quelli non li comprava ma li sottraeva alla scuola. Sono imbarazzanti le condotte attribuite dalla magistratura a Daniela Lo Verde, preside della scuola Falcone del quartiere Zen di Palermo. Non una preside qualsiasi, per giunta: nota per le sue battaglie antimafia, era nominata Cavaliera della Repubblica tre anni fa dal Presidente Sergio Mattarella.

Oggi, invece, è stata posta ai domiciliari con le accuse di peculato e corruzione nell’ambito di un’inchiesta che vanta complessivamente 12 indagati e che ha portato all’arresto ai domiciliari pure del vicepreside Daniela Agosta e Alessandra Conigliaro, dipendente di un negozio di rivendita di prodotti Apple che le avrebbe regalato degli iPhone in cambio della fornitura in esclusiva alla scuola di tablet e pc. Secondo l’accusa la dirigente si intascava parte dei fondi per i progetti europei sotto forma di computer, tablet, televisori destinati ai ragazzi difficili dello Zen, ma anche sottraendo prodotti alimentari, detersivi e dolci da pasticceria. «E’ un insulto alla memoria di mio fratello», è stato il commento di Maria Falcone, sorella del giudice a cui è stata intitolata la scuola.

L’indagine, coordinata dai pm della Procura europea Gery Ferrara e Amelia Luise, è nata dalla denuncia di una ex insegnante dell’istituto che ha raccontato agli inquirenti, scrive il gip, di una «gestione dispotica della cosa pubblica da parte dell’indagata», gestione che era impossibile contrastare salvo correre il rischio di ritorsioni. L’insegnante ha descritto la dirigente come «avvezza alla violazione delle regole»: da quelle sull’emergenza sanitaria a quelle dei finanziamenti europei. I progetti scolastici, tutti approvati all’unanimità, secondo la donna non venivano attuati in modo diligente e tra le docenti era frequente la prassi di raccogliere ex post, e non durante lo svolgimento delle attività, le firme dei ragazzi coinvolti. Questo perché ai progetti affidati alla scuola Falcone in realtà gli alunni non partecipavano o partecipavano in numero ridotto e dipendendo dal numero degli studenti partecipanti l’ammontare dei fondi ricevuti, si rischiava di perdere il denaro. La docente ha anche rivelato che spesso le fatture per gli acquisiti, ad esempio per la palestra, venivano gonfiate e che solo una parte dei soldi veniva spesa per strumenti didattici, mentre il resto del denaro veniva investito in abbigliamento e scarpe per la dirigenza della scuola. Le dichiarazioni dell’ex maestra, confermate ai carabinieri da altri insegnanti, hanno fatto partire le intercettazioni.

Proprio le conversazioni ‘spiate’ hanno restituito agli inquirenti elementi sulle condotte illecite della donna.

Mentre lavorava in ufficio in compagnia della figlia, tra una pratica e l’altra, la preside impartiva alla ragazza indicazioni sugli alimenti da riporre all’interno di un sacchetto da portare a casa. «Questo me lo voglio portare a casa, questi me Ii voglio portare a casa … poi mettiamo da parte… poi vediamo cosa c’e qui … Ii esci e Ii metti qui sopra…» si sente nella intercettazione che risale al 15 giugno ed è uno degli esempi della gestione illegale della donna. «Il riso … lo metti Ii davanti alla cassettiera e per la cucina questo … benissimo … ora sistema sopra il frigorifero … questa cosa di origano mettila pure per casa … – spiegava – Quelle mettile in un sacchetto che non si può scendere. Il tonno mettilo qui sotto … poi lo portiamo a casa a Sferracavallo (la villa al mare della preside, ndr)». Le parole della donna sono ulteriormente riscontrate dalle videocamere piazzate dai carabinieri che la mostrano riempire delle buste di alimenti presenti nell’ufficio di presidenza.

Non solo: in occasione della notifica dei domiciliari, i carabinieri hanno anche eseguito una perquisizione e hanno trovato tablet, pc, iPhone e un televisore da 65 pollici.

A rendere più sconfortante la storia un episodio agganciato a un furto a scuola: la dirigente e il vice parlavano con soddisfazione della gestione mediatica della vicenda che aveva portato loro un sacco di soldi, visto che il sindaco in primis si era mosso per fare avere ai due il denaro per riacquistare gli strumenti.

venerdì, 21 Aprile 2023 - 22:22
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